MILANO - 03-02-2022 -- A molti, ed anche al Codacons non è andata giù la lunga lettera con la quale Trenord, mercoledì 1 febbraio, spiegava agli utenti le ragioni dei disservizi di questi ultimi tempi. Firmata da Paolo Garavaglia, che è direttore della comunicazione e delle relazioni esterne di Trenord, la missiva - estremamente lunga e articolata - lamentava un eccesso di critiche verso l'azienda. Ed è stata questa, probabilmente, la parte che più ha irritato il pubblico dei pendolari (che si sono trovati la lettera nella casella di posta elettronica). Ne pubblichiamo la parte iniziale: “Nell’ultimo mese Trenord s’è vista costretta a rimodulare il servizio per il rilevante numero di assenze del personale dovute al Covid. Ora, fortunatamente, l’emergenza sta rientrando e il servizio può progressivamente tornare alla normalità. Nonostante l’evidente dimensione di questa ultima ondata di contagi e il suo impatto sulla vita di tutti noi e di molti servizi essenziali (ospedali, scuole, …), Trenord è stata pesantemente criticata: si è detto che la pandemia sarebbe l’alibi dietro il quale si nascondono problemi irrisolti da anni e che è in atto una sorta di progressiva riduzione del servizio ferroviario regionale. Nei confronti di Trenord sono state usate espressioni violente come “disastro, incubo, degrado, punizione.
Abbiamo sempre rispettato le opinioni di tutti, ma dinanzi a tanta accanita disinformazione, crediamo doveroso rivolgerci direttamente a voi, clienti e viaggiatori, per darvi i dati reali di quanto accaduto ed offrirvi le corrette spiegazioni”.
Le reazioni alla mail sono state diverse, dove se c'è del vero nella affermare che i toni usati dai pendolari esasperati (non tutti) possono essere eccessivi, è vero che la disattenzione riservata al trasporto pubblico locale (e qui parte in causa è la politica) è cosa denunciata da anni dagli stessi utenti, il Covid ha solo peggiorato una situazione caratterizzata da carenze.
"Una lettera che si caratterizza per essere in realtà quasi un attacco verso coloro che avevano criticato l'azienda, in cui si parla di disinformazione e si indicano gli aspetti migliori del servizio, criticando invece, a tratti in modo aggressivo, le categorie di pendolari e rappresentanti dei consumatori", la replica piccata del Codacons: "Una strategia comunicativa che deve essere in toto criticata, inaccettabile - attacca il Presidente del Codacons, Marco Donzelli - in primo luogo in quanto doveva essere la Regione a rispondere direttamente delle critiche fatte e non l'azienda, ma in secondo luogo per i toni utilizzati quasi a voler zittire le più che legittime critiche che pendolari e consumatori svolgono nei confronti del servizio offerto (e lautamente pagato) all'utente. Non dimentichiamo che i prezzi dei biglietti negli ultimi anni sono cresciuti significativamente per il singolo pendolare, ma di contraltare il servizio non è migliorato, moltissimi utenti si dimostrano insoddisfatti tra soppressioni, treni sporchi, malfunzionamenti, ritardi ecc. che puntualmente si verificano sulle linee.
Un'azienda che ha a cuore il servizio, invece di criticare pubblicamente chi 'osa' puntare il dito su quanto offerto dovrebbe rimboccarsi le maniche e capire perché la maggior parte degli utenti non sono soddisfatti del servizio offerto.
Chiediamo a Regione Lombardia di rispondere in merito alle critiche legittime rivoltole per il sistema di trasporto pubblico senza nascondersi dietro Trenord".