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VCO - 15-02-2022 -- Il sindaco di Quarna Sopra, Augusto Quaretta, torna a parlare di sanità cusiana e lo fa affidando il suo pensiero ad un comunicato recentemente diffuso.
Una nota stampa, quella di Quaretta, che esamina la situazione corrente anche alla luce del bilancio di previsione 2022 e pone degli interrogativi sul futuro del sistema sanitario locale.


Così Quaretta:   “Condivido l’intervento del Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL VCO Giovanni Morandi e mi auguro che in occasione della prossima riunione della Rappresentanza si possa discutere davvero e in maniera documentata delle prospettive legate all’organizzazione sanitaria locale. Sarebbe ora di fare un po' di chiarezza. Ho scritto alla direzione generale per sapere se e come sia stata programmata la progressiva ripresa delle attività "sospese" o ridimensionate nel periodo di emergenza sanitaria. (...) A proposito di servizi “delicati” ho   chiesto   aggiornamenti  sul  servizio  di  oncologia presso l'ospedale di Omegna attualmente ancora disponibile solo un giorno la settimana. In una nota ASL del 24 novembre 2020, si confermava l'assoluta "temporaneità" del ridimensionamento del servizio causa lavori di ristrutturazione e adeguamento locali...Torno a ribadire che sarebbe assai importante ripristinare il servizio su più giorni per alleviare le difficoltà di pazienti e familiari. Credo però non ci potrà sottrarre ad esaminare seriamente la situazione generale in termini di presente e futuro; senza trascurare il Bilancio Preventivo per l’anno 2022 sul quale il Collegio Sindacale  ha  espresso  parere  contrario evidenziando una serie di criticità; dalla scarsa attendibilità e coerenze delle cifre esposte in relazione al piano delle attività, fino ad arrivare ad un  significativo   incremento   dei   costi   previsti   per  consulenze   esterne (oltre 5 milioni di euro!). È vero che la perdita prevista di circa 40 milioni di euro può essere giustificata dall’assenza di dati certi sugli effettivi trasferimenti da parte della Regione e dello Stato, ma alcune cifre sono preoccupanti e pongono quesiti seri se si pensa che questi 40 milioni derivano in parte dagli effetti del Covid (circa 21 milioni) e dalla gestione ordinaria per circa 19 milioni. Per non parlare del “curioso” taglio di 165 mila euro riconducibile all’attività dei medici di base...Il sistema così com’è non  regge e non può reggere. Sarebbe opportuno che la Regione e la politica cominciassero a fare chiarezza e a prendere scelte coraggiose e responsabili. Come si potranno gestire e mantenere due ospedali, le Case di Comunità, l’Ospedale di Comunità, i servizi che si vorrebbero implementare e   garantire  su tutto il territorio? Con quali risorse? Con quale personale? Io sono  sempre stato convinto e ancora lo sono che un ospedale unico veramente baricentrico e non solo per finta, sia la soluzione migliore per dare garanzie di assistenza ed efficienza ai cittadini. Forse sarebbe il caso di dimostrare senso di responsabilità, senza guardare ciascuno nel proprio cortile. Dopo oltre 20 anni di promesse sarebbe anche ora di stabilizzare l’esperienza pubblico-privata del Coq che ha sacrificato e salvato il Madonna del Popolo di Omegna che potrebbe anche completarsi con altri servizi: ad esempio l'ultimo piano  dell'ospedale di Omegna è tuttora  inagibile da almeno 15 anni a causa di una disputa legale o di un fallimento dell’impresa a cui erano stati affidati i lavori; almeno così mi sembra...sarebbe interessante sapere se è in previsione il recupero di questi spazi e locali. Anche questo ho chiesto alla direzione generale.”