1

fabrizio mazza

MONTECRESTESE - 19-02-2022 -- Dice di essere un "distributore automatico d'entusiasmo", Fabrizio Mazza, 55 anni e una voglia di esprimersi in musica e parole che diventa presto contagiosa allegria. Un sincero messaggio di positività il suo, senza artifici o calcoli. Positività che forse solo chi ha sfiorato la morte, ha vissuto il coma e poi la lenta rinascita, può diffondere risultando credibile, risultando vero. Sono passati quasi dieci anni da quel terribile incidente stradale che gli costò quindici giorni di incoscienza e due mesi di ospedale, un'esperienza che segna la vita e la cambia, modificandone anche la percezione. Per Fabrizio però, il prima, il durante e il dopo sono diventati perfino musica, canzoni, molte delle quali uscite nell'EP "Viaggerò": sei tracce per un bilancio - non definitivo - di sedici anni di racconti, emozioni, immagini. Scritti in momenti diversi, i brani hanno trovato una nuova veste grazie ai raffinati arrangiamenti del chitarrista Gabriele Camerlengo (produttore esecutivo). "Sono trenta anni che canto e scrivo canzoni - racconta Fabrizio - ma questa è la mia prima esperienza con un disco. Eh sì ne sono entusiasta. Io non ho velleità di diventare famoso, sono un libero professionista (ha uno studio tecnico a Crevoladososla ndr) ed ho pubblicato l'album su YouTube solo perchè voglio che le persone lo ascoltino, e perchè no, che percepiscano tutta la voglia di esserci. Eh sì, mi nutro del mio entusiasmo, forse anche per tentare di arginare questa ondata di pessimismo che ci ha portato la pandemia, questo abbattimento diffuso, il deperimento dei rapporti sociali...".
Sarà perchè se ti dedichi alla musica senza l'obiettivo di diventare ricco e famoso, quello che si percepisce è solo la smisurata passione; la passione che ha spinto, anni fa, Fabrizio a far parte dei Mir, tribute band dei Police che per quindici anni ha accompagnato certe notti ossolane. Esaurita l'esperienza la voglia di suonare però resta. Ed ecco che entrano in scena gli Spazio Libero, band tutta made in Ossola con Fabrizio Mazza alla voce, Gabriele Camerlengo alla chitarra, Lorenzo Balzani al basso e Paolo Stefanelli alla batteria. Con suoni a metà strada tra il "progressive" e il pop latino, il gruppo va a occupare uno spazio ancora inesplorato della scena musicale, da qui il nome. Per sentirli però occorrerà attendere l'estate, quando terranno una serie di concerti (pandemia permettendo) che proprio in queste settimane sono in preparazione. Intanto un assaggio d'ascolto è nelle canzoni di Fabrizio. "Raccontano di me e di quello che gira intorno", spiega. "Quella alla quale sono più affezionato? Sicuramente è Viaggerò, la terza traccia, che dà il titolo all'album. E' stata scritta in parte prima dell'incidente e in parte dopo e in qualche modo racconta della mia prospettiva di vita, il viaggio inteso come dimensione non solo fisica, ma anche interiore che significa guardarsi intorno, dentro e scoprire nuove cose".
"Ma ora io sono ancora qui/E vedo bene tutto intorno a mè/Ho altri occhi ed è meglio sai [...] Ora ho capito che per morire sai/C’è tutto il tempo ed io rimango qua", un passaggio della canzone. E non c'è bisogno di troppe spiegazioni. Ma l'album non è un'autobiografia in musica. Filtrate dalla sensibilità di Fabrizio, ecco storie che appartengono a tutti, come l'amore perso di "Era tutto perfetto tranne noi"; o le dediche ai giovani di "Un uomo chiamato destino" e di "Non lasciare che mai" (Non lasciare che mai tu ti possa sentire come un uomo solo che va per la strada sbagliata). A completare l'Ep (in ordine sparso) i brani "Non è facile" e poi "Semplice", un vero e proprio inno a non lasciarsi deprimere dalle circostanze "Guardiamo Lontano, cerchiamo lontano, andiamo lontano, lontano...".
E lontano meriterebbe di arrivare questo gradevole album, che sa essere lieve e profondo. E non è poco.

l'Ep Viaggerò si può ascoltare al link: https://www.youtube.com/watch?v=mLLeo8eBD8U

Antonella Durazzo