VCO - 22-02-20220 -- L’inizio della nuova avventura di Francesca Barale comincia nella squadra da World Tour che l’accompagnerà nelle prossime due stagioni, l’olandese Dsm.
Un cambio di passo decisivo, dalla Vo2 Team Pink, la tua squadra precedente, alla ribalta internazionale con la Dsm. Tante soddisfazioni nello scorso anno, ora cosa cambia?
- Nella squadra nuova è già il secondo ritiro da inizio stagione 2022. Il primo con l’intera squadra, il secondo fra i ragazzi under 23 e le donne. Eravamo impegnati in Spagna, nei luoghi classici di allenamento dei big all’ inizio della stagione ciclistica. Sono stati giorni belli e impegnativi.
Il ciclismo femminile vive un’epoca forse migliore del passato?
- Abbiamo molte più occasioni, negli ultimi anni, per passare di livello rispetto al passato. Ci sono più sbocchi e gare di alto livello dedicate al ciclismo in rosa.
Come cambia l’allenamento rispetto al passato?
- Ho notato subito un intensità differente nella mole di lavoro. Negli ultimi mesi mi sono dovuta concentrare molto sui lavori di fondo, per aumentare la resistenza alle ore di allenamento con la nuova squadra.
Hai trovato subito un feeling di squadra?
- Ho scelto questa società certamente per l’organico giovanile, ma anche per la presenza di atlete provenienti da molti paesi con già alcune stagioni di gare alle spalle nonostante la giovane età, che possono aiutarmi a crescere. Sarà una stagione improntata all’apprendimento e alla crescita d’esperienza.
Come concili studio e allenamenti? Insomma, qui c’è il liceo della neve, ma non quello del ciclismo purtroppo...
- Ancora una stagione o due di alternanza: a scuola al mattino, e poi allenamento. Ho il supporto di molti sia a scuola che fuori, cosicché possa unire le due cose nel migliore di modi, anche grazie al certificato di studente atleta della Fci.
A chi ti ispiri quando corri?
- Beh il mio punto di riferimento rimane Elisa Longo Borghini, come dico spesso, le mie caratteristiche ciclistiche e fisiche potrebbero essere paragonate alle sue. Nel mio ipotetico futuro prediligo le gare a tappe, e ovviamente partecipare al Giro d’Italia femminile sarebbe il top!
Il futuro lo vedi più scolastico o ciclistico?
- Ancora è presto per dirlo… dalle sensazioni di questi giorni posso dire che l’impegno notevole delle stagioni in sella mi potrebbe portare a dedicare anima e cuore allo sport che amo. Potrei ritagliare di conseguenza il tempo necessario per l’università, magari con le alternative online, ma rimane presto per dirlo.
Vittorio Manini