SEMPIONE- 27-02-2022-- C'è neve a sufficienza soltanto sopra i duemila metri, ma aldilà del Sempione. E poi il vento seguito alla prima nevicata decente dei giorni scorsi ha “spelato” il terreno, provocando anche accumuli instabili che consigliano grande prudenza. Andiamo quindi nel paradiso di Rothwald senza una meta ben precisa.
GITA N. 63 O 24 ROTHWALD
DICEMBRE 2021
Dislivello: 550 m. Tempo: 3 h 15'. Sviluppo: 5 km.
Cinque anziani, con la paziente signora che li accompagna e li sopporta, valicano il Passo del Sempione e scendono a parcheggiare a Rothwald, vicino al mitico e storico skilift ad ancora che, da ragazzi, li faceva letteralmente volare. La giornata è splendida, il freddo è un’altra cosa. La neve scarsa e senza un “fondo” adeguato fa prediligere le ciaspole anche ai fedelissimi degli sci, con l’eccezione di due rappresentanti dello sci alpinismo lacustre i quali, piuttosto che calzare le ciaspole, andrebbero a farsi una vacanza al mare.
Seguendo in parte la traccia battuta nel bosco e in parte la strada innevata e ben battuta, raggiungiamo Wasenalp, 1960, con i suoi chalets e la chiesetta sulla destra, appena sopra la pista. Di qui proseguiamo verso Wintrigmatte, 2050 (un’ora). La meta consueta, quando si è qui, è la cima Hohtüre, un’oretta sopra di noi, ma le condizioni della neve non invogliano a salire su questa cima neppure i due anziani con gli sci.
E così scegliamo un po’ di avventura su un terreno ideale per goderci le ciaspole. Prima di attraversare il torrentello che porta alle baite di Wintrigmatte, teniamo la destra e ci alziamo sul pendio ricoperto di neve vergine. Sprofondiamo leggermente anche con le ciaspole, pur seguendo la traccia dei due sciatori.
L’alpinista più anziano e solitamente acciaccato è anche il più pesante e rinuncia a seguirci per preservare le sue ginocchia fragili. Salirà su tracce ben battute e ci ritroveremo più avanti. Raggiungiamo il punto più alto di una modesta dorsale, quota 2200, sulla quale, a circa cento metri sulla nostra destra e leggermente più in alto, arriva il secondo piccolo skilift del comprensorio di Rothwald.
Proseguiamo con percorso più o meno pianeggiante, molto più in basso rispetto ai ripidi pendii tristemente famosi che salgono verso la Mäderlicka, oggi da evitare. Qui c’è oltre un metro di neve inconsistente che nasconde buchi, ruscelli da presepe ed altri ostacoli imprevisti. Dopo un’ora e mezza di camminata tranquilla ed attenta in questa meravigliosa distesa di neve immacolata torniamo al sole e raggiungiamo il ristorante Mäderlicka.
Qui c’è l’arrivo del lungo skilift ad ancora. Pranziamo velocemente all’esterno del ristorante. Non c’è molta gente in giro. Incontro un gruppo di amici insieme ai quali frequentai ad inizio anni ottanta la Scuola di Sci Alpinismo Massimo Lagostina.
Quanti bei ricordi, ma abbiamo ancora la fortuna di trovarci in questo paradiso, con un panorama incredibile dai Quattromila del Sempione all’Oberland Bernese. Durante la discesa ci godiamo le ciaspole sulle linee di massima pendenza della ripida pista, battuta solo dagli sciatori.
Tagliando nel bosco nella parte finale, raggiungiamo in tre quarti d’ora il parcheggio. Lungo la strada del Sempione troviamo meno semafori del solito: miracoli del Natale! In un bar di Varzo ci scambiamo gli auguri, dopo questa giornata riposante, così diversa dal solito, negli splendidi boschi di Rothwald,.
Gianpaolo Fabbri