Oggi tutti sventolano la bandiera dell’Ucraina. Putin è il cattivo e gli vengono attribuite ogni sorta di nefandezze. Ho letto, ad esempio, su un importante giornale una ricostruzione giornalistica secondo la quale avrebbe accumulato un impressionante patrimonio personale ottenendo sistematicamente una percentuale dai guadagni degli oligarchi. Leggendo il pezzo, però, non sono riuscito a capire quali fossero le prove a supporto. Dico questo non per difendere Putin, sia chiaro, ma per riflettere sul fatto che anche nei momenti più difficili non bisognerebbe mai perdere l’obiettività. La storia recente, infatti, ci ha insegnato come analisi non corrette abbiano creato danni forse maggiori rispetto ai mali che si volevano curare (Libia e Iraq).
Ad ogni modo, è giusto che ci sia una reazione unitaria di Europa e Nato rispetto a quello che è capitato e ciò in quanto: a) un attacco militare come quello sferrato da Putin non appartiene al nostro sistema di valori; b) nei momenti di crisi internazionale bisogna fare fronte comune come Paese, Ue ed Alleanza Atlantica. Il nostro posto è lì. Non c’è alcun dubbio.
Questo però non deve impedire di ragionare cercando di capire quale sia la giusta strategia da mettere in campo. Soffiare sul fuoco di un incendio che rischia di portare alla terza mondiale contro la Russia (e la Cina)? Oppure cercare con tutte le forze un dialogo ed un accordo? Ogni azione va ben meditata perché ogni errore ha un prezzo in termini di devastazioni e perdite di vite umane.
Buona domenica e buona settimana.
Roberto Cota