BERNA - 04-03-2022 -- Approda a Berna la questione dei livelli del Lago Maggiore. Mentre al di qua del confine gli enti locali sono pronti a ricorrere contro la delibera dell’autorità del Po che estende di cinque anni (2022-2026) la sperimentazione per mantenere il lago, in estate, sino a +1,5 metri, nella parte elvetica del bacino, del tutto ignorata dalle autorità italiane, la protesta è montata sino a raggiungere il governo federale.
Porta la firma di tutti i delegati ticinesi al Gran consiglio l’interpellanza che chiede chiarimenti sugli effetti di questo provvedimento. Chi è stato coinvolto nella decisione? Quali risvolti avrà? Quali sono i dati storici del lago? La delibera rispetta gli accordi internazionali? sono le domande rivolte a Berna e che prendono spunto dal rischio concreto, analogo a quello italiano, che mantenere le acque alte d’estate abbia effetti negativi per l’ambiente e per le attività umane.
Tra questi i rischi paventati sono la tenuta delle spiagge utilizzate a fini turistici, ma anche la tutela di habitat come le Bolle di Magadino e i sabbioni alle foci dei fiumi Ticino e Maggia, e il rischio esondazione soprattutto a Locarno.