VERBANIA – 29.02.2016 – Da quando non è più governatore
del Piemonte, Roberto Cota è tornato alla professione legale, vestendo nuovamente la toga di avvocato. In questa veste oggi s’è presentato in tribunale a Verbania per difendere un tunisino accusato dalla Procura di Verbania di ricettazione. L’oggetto del contendere, che ha sollevato un vivace dibattito tra pm e difesa, con il giudice impegnato a calmare l’imputato, è una bicicletta da donna marca Holland di color bordeaux che il magrebino avrebbe ricettato. Oualid Chouaibi deve rispondere del possesso del velocipede del quale – insieme a una “Godio” nera da uomo – un signore di Arona aveva denunciato il furto il 4 giugno del 2012. A quattro mesi di distanza da quell’episodio, il 5 ottobre, Chouaibi fu fermato a Borgomanero da una pattuglia dei carabinieri al volante del suo furgone sul quale erano caricate, nel retro e sul tetto, undici biciclette. In quel periodo – ha riferito in aula uno dei due militari che effettuò il controllo – s’erano registrati numerosi furti e loro, insospettiti anche perché l’uomo non sapeva fornire con precisione notizie sull’origine di quegli oggetti, decisero di portarlo in caserma per verificare se i velocipedi fossero rubati. Le procedure di controllo si sarebbero protratte a lungo e il tunisino aveva già in mano il biglietto della nave per far ritorno nel suo paese d’origine. Per questo acconsentì di lasciare la merce in deposito in caserma, andandosene. Dalle indagini e anche grazie alla segnalazione pubblicata sui giornali, si scoprì che una delle biciclette, la famosa Holland, era stata rubata a Arona. Mentre i carabinieri provvedevano al sequestro non riuscendo a notificarlo a Chouaibi, irreperibile, e riconsegnavano la bici al proprietario, il tunisino fu denunciato per ricettazione.
Oggi in aula l’imputato ha mostrato segnali di insofferenza, cercando di parlare in più occasioni per spiegare che quella bici non era tra quelle in suo possesso. Più volte il giudice Marta Perazzo l’ha invitato a non commentare durante l’udienza e anche l’avvocato Cota l’ha richiamato, non dopo aver incalzato il carabiniere sulle circostanze del sequestro. La linea difensiva, infatti, sostiene che le procedure di sequestro furono irregolari e che la Holland, forse già presente in caserma, potrebbe essere stata aggiunta all’elenco. L’udienza è stata aggiornata al 18 aprile per ascoltare l’altro carabiniere intervenuto e alcuni testimoni.