VCO - 15-03-2022 -- Combattere il caro carburanti al tempo della guerra in Ucraina è più difficile di quanto si pensi. Chi volesse combattere questa ‘’truffa’’ , dalle parole del ministro Cingolani, potrebbe pensare ad un alleato naturale dell’uomo per gli spostamenti green e la propria salute fisica: la bicicletta. Ma le strade della nostra provincia sembrano non avere le caratteristiche tecniche per garantire spostamenti ottimali a pendolari su due ruote, cicloamatori in allenamento (che utilizzano comunemente la strada come auto e moto, laddove non esistano percorsi alternativi dedicati) e i turisti che vengono a pedalare dalle nostre valli e ai laghi. Dando un occhio all’estero, sembra che l’idea della strada come ‘’regno delle auto e dei camion’’ sia una concezione puramente italiana.
Una visione globale d’insieme, non sempre esatta ma indicativa, la dà la mappa interattiva di due tecnici italiani (Maurizio napolitano e Matteo Fortini della fondazione Kessler e Dc Lab che hanno incrociato più dati nella realizzazione della stessa. Usando fonti Openstreetmap insieme a algoritmi canadesi utilizzati per tracciare i livelli qualitativi delle strade nordiche per i ciclisti, la mappa riproposta per l’Italia (e il Vco) sembra denotare ‘’ecosistemi’’ diversi in base alle zone d’Italia raffigurate. Con colori diversi di identificano appunto strade più o meno adatte ai ciclisti. Nel Vco, fatta eccezione per i percorsi interamente cittadini o le strade di ‘’quartiere’’, che sembrano rimanere in genere in fascia LTS! E LTS2 ovvero strade bike friendly, il resto dei collegamenti rimane praticamente un azzardo per i ciclisti: i principali collegamenti extraurbani sono in giallo e rosso delle categorie LTS3-4, che caratterizzano appunto le strade difficoltose per gli spostamenti ciclistici per i pendolari e turisti. Utile individuare che i collegamenti Domodossola-Villadossola-Premosello Chiovenda sarebbero catalogati LTS4, in rosso, evidentemente per la quasi totale mancanza di dispositivi di distanziamento auto-bici e il traffico regolamente intenso. Stessa situazione, la qualità sembra pessima per le strade affrontate in bici delle valli Antigorio, Divedro e Vigezzo, almeno nei tratti di collegamento con in fondovalle. Ma anche le arterie Omegna-Gravellona Toce-Verbania sembrano rimanere zone off limits per chiunque voglia combattere il caro carburanti a colpi di pedale. Rimane fuori il parametro ‘’qualità del manto stradale’’ nella mappa, che aumenta notevolmente lo stress di spostamenti in bicicletta.
Nel resto del nord Italia, Milano sembra essere la metropoli più equilibrata di percorsi in fascia LTS1-LTS2, le meno stressanti per i ciclisti,( dove esistono percorsi ad hoc lontano dalle auto ecc.. ) distribuiti insieme a percorsi per ‘’impavidi’’ da LTS3 e LTS4,in giallo e rosso, a maggiore pericolosità. All’incirca la distribuzione prevede 1000-1200 km di strade per fascia, per un totale di 4800 km catalogati nell’hinterland. Situazione molto diversa a Torino ad esempio, che sembra prevedere strade ad alto stress ciclistico di fascia LTS3 LTS4 per quasi la totalità dei 2800 km di percorsi inter-extraurbani. La mappa, ribadiamo, rimane puramente indicativa e altamente migliorabile, ma sembra cogliere nel segno anche al di qua dell’oceano Atlantico.
La mappa è disponibile all'indirizzo: https://bicistressatedaltraffico.it/#5/42.98/12.79
Vittorio Manini