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DOMODOSSOLA- 02-03-2016- Ieri a Milano si sono incontrati

il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ed il presidente del Consiglio di Stato del Ticino, Norman Gobbi. La riunione ha consentito di discutere dei temi d'attualità: l’accordo bilaterale fra Italia e Svizzera, prossimo alla firma ma lungi dall’applicazione pratica. La nuova fiscalità dei lavoratori frontalieri. La recente normativa che ha introdotto in Ticino un albo delle imprese artigianali, in vigore dallo scorso 1° febbraio. Le chiusure notturne di alcuni valichi doganali secondari. I presidenti hanno posto l'accento sull'importanza di mantenere un dialogo costante, utilizzando al meglio le istituzioni transregionali quali il programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2014/2020 (Interreg), la Regio Insubrica e la neonata Macroregione alpina (Eusalp): “L’incontro odierno, visto da parte dei quasi settemila frontalieri del Vco- spiegano alcuni frontalieri ossolani- mette in risalto ancora una volta la mancata presenza delle pubbliche istituzioni piemontesi”. Maroni, dichiaratosi a favore dell'albo, ha solo evidenziato come non debba essere chiamato " albo anti-padroncini". Evidenziando come ci siano preoccupazioni perché ci sono dei costi aggiuntivi per le imprese italiane, ma di non considerare la legge discriminatoria, altrimenti chiederebbe subito la cancellazione. Contrario a questa posizione l'onorevole ossolano Enrico Borghi, che sulal sua pagina commenta l'incontro tra Gobbi e Maroni: “Ritengo grave questa presa di posizione del presidente Maroni- spiega Borghi- che ha anteposto la solidarietà leghista ai suoi doveri istituzionali. Da oggi, quantomeno, per gli artigiani italiani è' chiaro chi sostiene le loro ragioni e chi no”.