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FORMAZZA -25-03-2022-- Diverse lettere partiranno in giornata dal Comune di Formazza. Sono indirizzate alla Regione, a un po' di istituzioni e ai vertici di BPM, dopo la decisone presa dalla "popolare di Milano" di chiudere
lo sportello Bancomat di Formazza. Quello che da oltre 20 anni si trova sotto il municipio, l'unico della valle, l'unico in un raggio di 20 chilometri almeno. Con irritazione, la sindaca Bruna Papa, ha accolto mercoledì pomeriggio al raccomandata che annunciava la chiusura. Una comunicazione secca (che non avvisa neanche della data) che certo non è piaciuta alla sindaca. Ma Papa - che eufemisticamente definiremo arrabbiata - non ci sta, e annuncia battaglia. "Mi rendo conto che la banca è un istituto privato e può fare quel che vuole. Ora ci vengono a dire che effettuiamo poche transazioni. Certo, siamo un centro di 400 abitanti dove l'anno scorso, da giugno a settembre, nel pieno della stagione turistica, il bancomat non ha funzionato. La questione vera - aggiunge la sindaca - è sapere cosa vogliono fare della montagna". Una montagna sempre più povera di servizi (in Formazza ci sono problemi anche con il medico di famiglia che arriva in valle solo per due ore a settimana), un lungo elenco di criticità che la stessa sindaca formazzina ha sempre portato all'evidenza: sanità, viabilità, dissesto idrogeologico per non parlare delle connessioni. "I poss non sempre funzionano a causa delle linee, ecco perchè il bancomat è ancora più importante per noi", aggiunge Papa. Parlare di turismo, di investimenti ma anche di piani di resilienza a queste condizioni è ancora più difficile: "Non si possono fare le politiche per la montagna sui numeri, i numeri ci vedranno sempre perdenti - chiosa la sindaca -. Quindi una volta per tutte si agisca con chiarezza. Vogliamo fare della montagna una grande riserva indiana? Dobbiamo diventare il parco giochi della città, utile per far rilassare i cittadini? E' questo che vogliono?" conclude polemicamente.
nei giorni scorsi anche Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, era intervenuto sulla chiusura degli sportelli bancomat in diversi centri montani
"Le banche - dopo Unicredit e Intesa San Paolo, ora BPM e altre Popolari - continuano a chiudere. Qualche breve unilaterale comunicazione ai Sindaci per annunciarlo, da parte delle direzioni territoriali. E i Comuni scendono, scenderanno in piazza. Uno dopo l'altro, Uncem invita Sindaci e Amministratori, con le loro comunità a scendere in piazza per dei sit-in davanti agli sportelli bancari che chiudono. Con miopia se ne vanno. Se ne fregano dei borghi, anche sbeffeggiando le Amministrazioni, ridendo della retorica sui paesini che qualcuno continua a fare, dimenticando i veri problemi nell'organizzazione dei servizi e dello sviluppo sociale ed economico. Retorica banale, che respingiamo, mentre i servizi se ne vanno. E i Sindaci restano con il cerino in mano".