VALLE VIGEZZO -29-03-2022-- Soddisfazione mista a un po' di preoccupazione è quanto espresso dai sindaci della Valle Vigezzo dopo l'incontro di ieri nella sede dell’Unione Montana Valle Vigezzo sullo stato di avanzamento della progettazione e per l’aggiornamento del cronoprogramma delle opere sulla SS n. 337 della Valle Vigezzo, nella tratta Re-Ribellasca (secondo stralcio, dal km 23,900 al km 29,668).
Oltre ai sindaci vigezzini, hanno preso parte al tavolo il vice prefetto Giorgio Orrù, l’europarlamentare Alessandro Panza, i parlamentari Enrico Borghi e Mirella Cristina, il consigliere Regionale Alberto Preioni, il presidente della Provincia del VCO Alessandro Lana e il suo vice Rino Porini, il responsabile del settore tecnico regionale Mauro Spanò ed il rappresentante dei frontalieri Antonio Locatelli.
Gli ingegneri di ANAS, Giuseppe Malgeri e Massimiliano Bechini, hanno fanno il punto sullo stato di avanzamento del progetto e sul relativo cronoprogramma delle opere: entro fine anno dovrebbe essere concluso il progetto esecutivo, nel primo semestre 2023 le opere potrebbero andare in appalto; pertanto, i lavori potrebbero essere aggiudicati entro la fine del 2023.
L’ingegner Matteo Moja dello studio di progettazione “Pro Iter” ha illustrato nel dettaglio il progetto definitivo predisposto.
I sindaci della Valle Vigezzo fanno sapere che "si dichiarano sin qui soddisfatti per il lavoro eseguito dai progettisti in quanto il progetto presentato è minuzioso, ben predisposto, anche dal punto di vista ambientale e soprattutto va incontro alle esigenze dei frontalieri considerando che si prevede la chiusura dell’arteria per soli 110 giorni lavorativi su 1350 giorni di cantiere.
I sindaci accolgono le ultime notizie con cauto ottimismo, ma con una certa preoccupazione per il raddoppio dei costi previsti a causa delle migliorie apportate e dell’aumento generalizzato delle materie prime, fatti che porterebbero l’importo complessivo degli interventi a circa 120 milioni di euro, confidando comunque che, grazie al favorevole momento ed alle azioni statali per la ripresa e resilienza e per lo sviluppo socio-economico, dopo tanti anni di attesa venga concretizzato l’intero progetto, con la messa a disposizione dei fondi mancanti per la completa funzionalità dell’opera, valorizzando un valico internazionale quotidianamente percorso da flussi importanti di lavoratori frontalieri e non solo".