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BROVELLO CARPUGNINO - 30-03-2022 -- Il bosco era diventata la loro "piazza di spaccio", un bivacco di fortuna, in una radura, con tanto di tenda a fare da "ufficio" e un grosso coltello come "sistema di sicurezza", da  adoperare in caso di necessità. Al termine di un'operazione in perfetto stile militare, ieri mattina, martedì 29 marzo, i carabinieri della compagnia di Domodossola, col supporto dei colleghi di Verbania, hanno circondato l'area, arrestando tre giovani di nazionalità marocchina, due ventiseienni e un ventisettenne. I tre hanno provato, inutilmente a opporre resistenza e scappare, ora si trovano nel carcere di Pallanza.
Come le indagini condotte dai carabinieri hanno appurato, i boschi di Brovello – Carpugnino erano diventati la base operativa per lo spaccio in zona, tant'è che c'erano state segnalazioni di numerose persone che, anche alla luce del fatto che si tratta di un’area molto frequentata e dove le voci girano velocemente, avevano saputo che ogni tanto si vedevano dei soggetti “loschi” uscire improvvisamente dalla boscaglia minacciando e spaventando i passanti con un machete. Nonostante non fosse stata presentata alcuna denuncia per minacce e nessuno avesse visto personalmente queste scene, i Carabinieri hanno sviluppato le prime indagini fermando numerosi consumatori di stupefacenti, segnalandoli di volta in volta per uso di stupefacenti e sequestrando la sostanza. L’area boschiva ha complicato le indagini perché gli spacciatori riuscivano a lavorare indisturbati facendosi anche forti del fatto che il bosco rendeva gli avvistamenti e gli avvicinamenti molto complicati, con il rischio di permettere loro una rapida fuga qualora si fossero avvicinate le Forze di Polizia.
Ieri mattina, grazie ad una ricognizione molto prudente, i militari hanno raggiunto e circondato in silenzio la tenda dove i tre stavano riposando e li hanno arrestati senza che potessero reagire.
Durante la perquisizione al covo, sono stati rinvenuti i telefoni cellulari utilizzati per le trattative di vendita dello stupefacente, power-bank per mantenere la ricarica degli stessi, denaro in contante ed un grosso coltello da cucina usato per intimidire i clienti più restii. Varie le derrate alimentari presenti ed i rifiuti, segno evidente di una lunga permanenza. Dopo ulteriori accertamenti, due dei tre fermati sono risultati essere immigrati irregolari sul territorio nazionale, mentre il terzo è risultato in possesso di una richiesta di permesso di soggiorno in pendenza, e che mai gli verrà concessa. Successivamente, sono stati condotti presso la casa circondariale di Verbania, in attesa per processo di convalida.

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