ORNAVASSO -31-03-2022-- A processo con l'accusa d'essere stati i responsabili dell'uccisione di una lupa (una specie protetta) sulle alture di Ornavasso nel dicembre del 2019, due cacciatori lombardi, entrambi ultrasessantenni, sono stati assolti: il gip ha ritenuto che a loro carico non vi fossero indizi sufficienti ed ha archiviato la posizione.
Era il 28 dicembre quando sulle alture di Ornavasso, ai 1200 dell'alpeggio nei pressi della Capanna Legnano era stata ritrovata la carcassa di una giovane lupa (foto). L'animale presentava mutilazioni alle orecchie e alla coda, e come confermerà giorni dopo l'autopsia eseguita a Torino, ad ucciderla era stata un proiettile che ne aveva attraversato il corpo. Immediatamente erano partite le indagini da parte dei carabinieri forestali della Val Grande. L'utilizzo di una tessera elettronica, con cui avevano aperto la sbarra per accedere all’area e la presenza delle loro automobili in zona il giorno del ritrovamento, gli indizi che avevano portato gli inquirenti sulle tracce dei cacciatori. I due erano quindi stati iscritti sul registro degli indagati, a luglio scorso il sostituto procuratore di Verbania aveva loro notificato l’avviso di conclusione delle indagini con l'accusa di uccisione di animali.
Nella memoria difensiva, gli avvocati degli accusati hanno fatto notare che quel giorno sulle alture di Ornavasso erano transitate almeno 70 auto e diverse persone a piedi, inoltre analizzando lo stato di decomposizione, pare plausibile che l'animale fosse stato ucciso precedentemente. I due cacciatori, inoltre, hanno fornito ricostruzioni dettagliate e concordati, tali da rendere credibile la loro versione.
La notizia dell'uccisione della lupa fece molto rumore in Ossola e scatenò molta indignazione, tanto che fu istituito un premio da parte del Comune e di un'associazione ambientalista per chi avesse fornito informazioni utili alle indagini.