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VCO -31-03-2022 -- Di avvocati con la vocazione del pianoforte, il mondo della musica ne conosce diversi. E se fare il nome di Paolo Conte è scontato, approdando sulle rive del Verbano ci si imbatte ad esempio in Alberto Beer: studio legale a Verbania, domicilio nel Cusio, avvocato per professione, musicista per passione. Un dilettante, nel senso più alto della definizione, indicando con essa colui che si cimenta in un'arte per pur diletto. E con risultati ragguardevoli. Così: ragguardevole e appassionato, appare all'ascolto "Orme sull’anima" il primo album per pianoforte di Beer, composto a quattro mani con la complicità del produttore di lunga esperienza Paolo Baldan Bembo. Ospite dell'album, il torinese Flavio Boltro, uno dei più grandi trombettisti italiani, chiamato a dare il suo contributo in due brani (‘Floor 35th’ e ‘In Contro').

Realizzato nello studio di Alberto Beer a Quarna Sotto, registrato e mixato allo Studio PBB di Maggiora, l’album racchiude otto tracce inedite più un paio di "chicche" celebri, come la cover di Hallelujah di Leonard Cohen. "Lo confesso, non annovero Leonard Cohen tra i miei artisti preferiti, ma non è possibile rimanere indifferenti all’ascolto della splendida, immortale ‘Alleluja’ - spiega Beer -. In una notte insonne mi sono seduto al piano e ho registrato una versione particolare, che mi girava in testa da un po’. Il giorno dopo l’ho inviata a Paolo che l’ha subito impreziosita, con un arrangiamento emozionante". Particolarissimo è il mash-up tra "Senza fine" di Gino Paoli e un’opera di Chopin. "Serviva una marcia in più per celebrare ‘Senza Fine’ - racconta il musicista - . Ho optato per un valzer, un ¾ visto che, storicamente, tutto il gruppo dei cantautori genovesi di quegli anni, era stato influenzato dalla musica francese. E parlando di valzer come non pensare a Chopin? Un connubio magico tra il celebre amore struggente cantato da Paoli, e una passione raccontata più di un secolo fa, dal compositore polacco".
Tratte dalla vita, dagli istanti e dai luoghi che inaspettatamente possono diventare magia, ispirazione e musica gli inediti che completano l'album. E così "Floor 35th", il brano di apertura, evoca una notte a Londra col proprio figlio; "Tutto quello che penso" è invece una passeggiata sul lungomare di Sori in compagnia della compagna Chiara; "Confessioni di un piano" nasce da un concerto tenuto in un'antica masseria in Puglia e dalle riflessioni sulle generazioni che si sono succedute in quei luoghi. E poi il brano che dà il titolo al cd: "Orme sull'anima", nato lanciando uno sguardo verso il futuro; "In Contro", dedicato alla compagna e musa Chiara. Lo swing di "Ballade en la Ville" affresco per le strade di Verbania e dopo la cover di Alleluja, l'introspezione di "Ballade dans la Tête", scritta pensando al passato. In track list arrivano quindi "Chopin/Senza Fine" e da ultimo "Laqua", brano ispirato all'omonimo resort di Antonino Cannavacciuolo sulle rive del lago d'Orta. Scritto di notte, dopo una cena nel locale del noto chef. Cena evidentemente ben riuscita.
“Spero che questo album regali delle emozioni” – sottolinea il musicista. “Nella lavorazione con Paolo abbiamo lasciato anche delle note non perfette, dei passaggi non tecnicamente ineccepibili, perché volevamo ci fosse un’idea di immediatezza, in quello che andavamo a proporre al pubblico”.

Beer ha studiato pianoforte jazz con i Maestri Fabio Orsi, Roberto Olzer, Fabio De March e Ramberto Ciammarughi, ed è proprio in quel periodo che sono nate alcune tracce entrate oggi a far parte del suo primo album. “Queste mie composizioni in realtà hanno ben poco di jazzistico” - precisa - “ma da quel mondo attingono per le armonizzazioni e lasciano all’interno di un brano, spazi più o meno brevi per l’improvvisazione, pur sempre nella semplicità del tema espositivo”. E aggiunge: “Da qualche anno mi sono avvicinato anche allo studio del saxofono, strumento monofonico che mi ha sempre affascinato e che incarna l’anima del paesino di Quarna in cui sono cresciuto, e dove ancora oggi vivo”.
Il musicista ha in programma alcune date, in via di definizione, per promuovere in dimensione ‘live’ la propria produzione artistica.
Informazioni ulteriori sul cd: www.albertobeer.it, ascolto su Spotify: https://open.spotify.com/artist/3eNWl5hZTZjYZh2uNNvsIF?si=kgsXw3AoSmWpdzG3bNXy8Q