VERBANIA -31-03-2022 -- Funziona la macchina dell'accoglienza a Verbania. 102 le persone scappate dalla guerra di Ucraina che ad oggi la città accoglie nelle quattro strutture disponibili col coordinamento del Consorzio dei Servizi sociali: Ostello, Villa Chaminade e Villa Iride, ormai al completo, e Casa Riemann nella pizzetta Selasca. La ex struttura religiosa, messa a disposizione dall'imprenditore Tranquillo Manoni è in funzione da sabato ed è l'unica delle quattro che al momento potrebbe ospitare ancora una trentina di rifugiati. Disabitata da svariati anni, è stato il lavoro di tanti volontari assieme alla Protezione civile a restituirle la fruibilità e a rendere disponibili gli spazi all'aperto. Un giardino pieno di essenze dal quale s'intravede il lago, una valvola di sfogo importante per quei ragazzini che, improvvisamente, si sono trovati sotto le bombe e poi in una realtà completamente diversa dal mondo che conoscevano. I minori rappresentano il 45 % dei rifugiati ospitati a Verbania; il resto sono mamme, nonne, qualche anziano (pochi). "Sono persone di grande dignità - spiega il presidente del Consorzio, Aldo Reschigna -, persone che non vogliono sentirsi ospiti ma che vogliono contribuire alla gestione della loro quotidianità". Quotidianità che per i rifugiati significa anche ritrovarsi attorno a un tavolo, parlare nella loro lingua, confrontarsi, fare comunità, esorcizzare la paura (dove possibile). Grazie alla rete delle associazioni, in accordo con le istituzioni si cerca di organizzare una vita degna per tutti. Reschigna è soddisfatto di come sta funzionando l'inserimento scolastico dei ragazzi negli istituti cittadini, ma anche delle iniziative a corollario della pura e semplice ospitalità, che non è solo procurare un letto e un pasto caldo. In questo la generosità dei verbanesi si vede nelle azioni, come le visite ai più piccoli del medico pediatra volontario, o gli insegnanti in pensione che si sono offerti di avviare un corso di italiano base: "Anche questa è una richiesta che giunge direttamente dagli ospiti", assicura il presidente. E poi le associazioni sportive che hanno aperto gratuitamente i loro impianti; i provati che hanno messo a disposione appartamenti o lo stesso Comune di Verbania che offre la refezione scolastica gratuita. Ma non è tutto, proprio domani entrerà in funzione a cura di Croce Rossa, Croce Verde e Protezione Civile, una centrale operativa telefonica che si prefigge di essere un punto di contatto per i rifugiati relativamente alle loro necessità (sanità, documenti, trasporti ecc). Tre persone di nazionalità ucraina da lungo tempo residenti nel Verbano faranno da interpreti, il numero è 800970843. La vita del rifugiato, non a caso è fatta anche di burocrazia, per molti nasce la necessità di recarsi al consolato ucraino a Milano e allo scopo si devono organizzare trasporti e l'accompagnamento, e non è sempre facile.
Antonella Durazzo