OGGEBBIO - 05-04-2022 -- È l’ospedale San Giuseppe di Piancavallo, la struttura sanitaria di cura e ricerca costruita e gestita dall’Istituto auxologico italiano, il “cuore” della terza edizione di “Fame d’amore”, il programma di approfondimento di Rai3 la cui prima puntata è andata in onda ieri sera in seconda serata. Condotto da Francesca Fialdini, racconta i disturbi alimentari e le storie di chi vi convive, si cura o è guarito. Fame d’amore è un calembour che riassume le patologie fisiche e quelle psicologiche di quelle persone che, affette da tali disturbi, scelgono Piancavallo -riconosciuto centro d’eccellenza- per affrontare il loro percorso medico.
Di anoressia, bulimia e obesità s’è parlato ieri sera attraverso i racconti di Anna Giulia, Alberto e Hanane che, provenienti da diverse parti d’Italia e portatore ciascuno del proprio vissuto, hanno spiegato –con gli interventi dei medici dell’istituto Leonardo Mendolicchio ed Emanuela Apicella– che cosa è la malattia e come la si combatte.
Lo scopo del nuovo ciclo di “Fame d’amore”, quattro puntate coprodotte da Rai3 e Ballandi, è di far conoscere la realtà di questi disturbi che si stanno diffondendo soprattutto tra i giovani con un approccio empatico ma anche scientifico
La trasmissione ha già vinto i premi Moige e Agnes, e Fialdini è stata invitata insieme al professor Mendolicchio a portare la sua testimonianza al convegno sulle tematiche alimentari della Camera dei deputati dello scorso dicembre, da cui sono usciti importanti provvedimenti per aiutare le vittime di queste malattie.
Fame d’amore è un intreccio delle storie dei suoi protagonisti: i pazienti, le loro madri e i loro padri, i loro compagni, l’equipe dei terapeuti. Un racconto corale nato per dare voce a storie di sofferenza e rinascita, dove gli ingredienti fondamentali per la cura sono sì il cibo, ma soprattutto l’amore. Come Hanen, giovane madre tunisina che soffre di disturbi alimentari; come Anna Chiara, una ragazza di Napoli vittima di bullismo, che sfoga tutto il suo malessere nel cibo e che per questo è diventata obesa; come Alberto che, tra cadute e risalite, lotta ancora per stare bene.