1

fiume letto sabbia toce mix

VCO - 12-04-2022 -- San Bernardino Verbano, Macugnaga, Trarego Viggiona, Mergozzo, Cambiasca, Cannobio, Pieve Vergonte, Vogogna, Casale Corte Cerro, Premeno, Arola, Premosello Chiovenda e Valle Cannobina i comuni ancora presenti nella lista "rossa" di Acqua Novara VCO, quelli cioè dove la scarsità idrica è tale da richiedere interventi con autobotti, chiusure
notturne, ordinanze di non potabilità. A questi si aggiungono diversi altri comuni in fascia II "gialla", ovvero quelli nei quali c'è un elevato rischio di ricadere a breve in fascia I. Sono: Invorio, Borgomezzavalle, Cannero Riviera, Ornavasso, Valstrona, Cossogno, Bee, Piedimulera, Caprezzo,
Verbania, Aurano, Germagno, Baveno; ma la situazione altrove non è rosea ugualmente, lunga è infatti anche la lista di quei comuni in cui si osservano importanti abbassamenti delle falde acquifere o delle portate provenienti dalle sorgenti. Includendo anche i centri del Novarese troviamo: Pogno, Boca, Cavallirio, Borgomanero, Cressa, Fontaneto d'Agogna, Gozzano, Paruzzaro, Soriso, Gargallo, Maggiora, Gattico-Veruno, Madonna del Sasso, Orta San Giulio, Colazza, Armeno, Gignese, Ceppo Morelli, Bannio Anzino, Brovello Carpugnino. Negli elenchi non abbiamo contemplato i comuni ossolani serviti da Idrablu.
A definire un quadro della situazione siccità è Arpa Piemonte che rimarca come il tempo perturbato e umido registrato tra il 30 marzo e il 3 aprile non abbia affatto compensato il deficit pluviometrico sia di marzo 2022 (circa l’80% alla chiusura del bacino del Po alla confluenza con il Ticino) sia dall’inizio anno dell’anno idrologico (-33.5%).
SICCITA' ESTREMA
Il risultato è che nel nordest della regione si registrano valori negativi di precipitazione attorno al 70-90% rispetto alla norma climatica 1991-2020.
L'agenzia regionale per l'ambiente parla chiaro: "Questo periodo prolungato di scarsità di precipitazioni incide fortemente sui valori dell’indice di anomalia della precipitazione a 3 mesi che inquadra dal punto di vista storico la severità della situazione e che mostra come la maggior parte dei bacini della regione si trovino ancora, per il secondo mese consecutivo, in condizioni di siccità estrema e i restanti comunque di siccità severa.
Anche analizzando l’indice SPI sui 12 mesi la situazione è tutt’altro che rosea, a testimonianza di come l’inverno 2021-2022 sia stato solo la coda di un periodo di scarsità pluviometrica che ormai ci accompagna, quasi senza soluzione di continuità, sin dall’inverno scorso. Sulla scala dei 12 mesi sono i bacini di pianura quelli maggiormente in sofferenza (siccità severa) ma anche il resto del Piemonte è sostanzialmente in condizioni di siccità moderata. Gli unici bacini che mostrano condizioni tecnicamente “nomali”, ovvero Dora Baltea e Orba, sono realtà in situazione molto prossima alla siccità moderata".
Con l’inoltrarsi della primavera è difficile fare delle previsioni affidabili a medio e lungo termine sulle precipitazioni attese. "Qualche speranza di un cambio di regime meteorologico sembra intravedersi per la seconda decade di aprile, anche se l’incertezza nella previsione è comunque significativa in questa porzione dell’anno. Una situazione che comunque va monitorata con attenzione visto che stiamo entrando in uno dei due momenti dell’anno, assieme all’autunno, solitamente più generosi in termini di precipitazione sul Piemonte", riferisce Arpa.

POCA NEVE

Per quanto riguarda il manto nevoso presente sul territorio regionale anche questo denota una situazione deficitaria nonostante le nuove nevicate. Il recente impulso perturbato ha visto i quantitativi maggiori registrati dalla Val Susa alle Alpi Marittime dove si misurano 40-50cm di nuova neve, 25-30 cm si sono misurati su Alpi Graie e Alpi Pennine e valori intorno ai 10-15 cm su Alpi Lepontine e Alpi Liguri.
Anche le stime del quantitativo di acqua immagazzinato nel manto nevoso presentano un quadro del tutto eccezionale per il periodo.
A fronte di un quantitativo medio del periodo di circa 1600 milioni di mc oggi si stimano, sul bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino, poco più di 730 milioni di mc di acqua, con un deficit quindi di circa il 55%.

LAGO RIDOTTO A UN TERZO
Per quanto riguarda gli invasi regionali, dice Arpa: "Il volume idrico complessivamente invasato nel mese di marzo è stimabile in circa 90 milioni di mc, pari al 23% circa della capacità massima teorica complessiva, con uno scarto di -30% rispetto ai valori storici di riferimento. Analoga situazione invariata per il lago Maggiore dove si registrano circa 115 Mmc di volume, poco più di un terzo dei volumi mediamente presenti in questo periodo".