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VERBANIA - 13-04-2022 -- La famiglia era in pezzi e tra marito e moglie -entrambi con gravi problemi personali legati alle dipendenze- le discussioni erano ormai quotidiane. Anche in presenza dei due figli minori che, al pari dei genitori, vivevano in un degrado sociale per cui, successivamente, intervennero i servizi sociali portando via i ragazzi e affidandoli a una struttura protetta. Tra il 2016 e il 2019 all’interno delle mura domestiche lui, 48enne residente in provincia, divenne aggressivo e inizio a vessare lei, di cinque anni più giovane. Maltrattamenti psicologici e umiliazioni -le sputò addosso una volta gettata a terra, pulendosi le scarpe sui suoi vestiti- si unirono a spintoni, percosse, schiaffi al volto e calci. Sono quattro gli episodi che, denunciati dalla moglie in questo arco di tempo, hanno portato l’uomo a processo per maltrattamenti in famiglia aggravati ai quali, in un periodo successivo e dopo che la coppia s’era separata, seguirono anche atti persecutori.

La donna, infatti, aveva allacciato una relazione sentimentale con un altro uomo e il marito s’era scagliato contro di lei, insultandola e minacciandola anche davanti al figlio maggiore intervenuto in difesa della madre, e apostrofandola pubblicamente fuori dal bar dove era solita fare colazione.-

Oltre ai maltrattamenti e allo stalking, il 48enne è stato indagato anche per non aver provveduto al mantenimento dei figli. Nel processo con rito abbreviato che s’è chiuso ieri davanti al gup Rosa Maria Fornelli, è stato condannato a due anni, con la sospensione condizionale della pena subordinata a un percorso di recupero che, comunque, ha già avviato come ha raccontato al magistrato durante il procedimento penale. Alla ex moglie andrà una provvisionale di 7.000 euro.