VERBANIA - 15-04-2022 -- Prove di campagna elettorale in vista del 2024. Scavallata la metà del mandato è già iniziata la corsa alla successione di Silvia Marchionini, che dopo 10 anni non potrà più candidarsi a sindaco di Verbania. Tra i più attivi, nel campo del centrodestra, c’è Giandomenico Albertella, che già aveva rotto gli indugi nell’ottobre del 2020 dimettendosi da presidente del Consiglio comunale e, sgravatosi d’un ruolo istituzionale, s’era messo alla guida della civica Insieme per Verbania.
Ed è con una connotazione civica che, ieri, ha formalizzato la nascita del più grande gruppo della minoranza. “Verbania Futura”, che impropriamente viene definito come la fusione tra “Insieme per Verbania” e “Prima Verbania”, nasce sotto la guida di Albertella e, insieme a Silvano Boroli e Sara Bignardi, arruola tra le sue fila Mattia Tacchini e Katiuscia Zucco. Questi ultimi provengono proprio da “Prima Verbania”, costola distaccatasi dalla Lega a pochi mesi dalle elezioni comunali, quando sul tema della sanità la Regione -a guida Carroccio- annunciò il progetto dell’ospedale nuovo di Domodossola con il declassamento di quello di Verbania a succursale.
In quel momento Tacchini e Zucco, insieme ad Attalla Farah, lasciarono la Lega e diedero vita al nuovo gruppo che, a gennaio 2021, strizzò l’occhio a Fratelli d’Italia con il cosiddetto “patto federativo” che per circa un anno ha visto Prima Verbania andare a braccetto con Damiano Colombo e il partito di Giorgia Meloni (cui Zucco e Tacchini si sono iscritti) prima del divorzio dello scorso dicembre.
La nuova avventura politica, che punta al 2024, parte con alcuni capisaldi programmatici: sì alla difesa dell’ospedale “Castelli”, no alle varianti spot al Prg vigente, no al progetto di piazza Fratelli Bandiera, revisione del progetto per piazza Ranzoni e il lungolago di Intra.
La mossa di Albertella cambia, numericamente, i rapporti di forza nel centrodestra verbanese. Con lui, che in Provincia detiene le deleghe più pesanti ed è il consigliere che ha maggiore influenza sul presidente Alessandro Lana, c’è più della metà del centrodestra. Con 5 consiglieri domina sugli altri monogruppi: Fratelli d’Italia (Colombo), Forza Italia (Mirella Cristina) e sulla Lega. Quest’ultima è stata decimata dal 2019 a oggi, passando da cinque a un rappresentante tra le defezioni dei tre già citati e il passaggio in maggioranza, l’altra settimana, di Giovanni Brigatti.
Resta in vita anche Prima Verbania che, con l’abbandono di Tacchini e Zucco, conta sul solo Farah che ieri, dopo la conferenza stampa di Verbania Futura, ha inviato una nota stampa di precisazioni in cui sottolinea come “Verbania Futura non è la fusione di Insieme per Verbania e Prima Verbania”. “Non ho cambiato idea rispetto a quando costituimmo il gruppo uscendo dalla Lega, nella quale ero stato eletto come indipendente – dichiara –. Non l’ho fatto nell’avvicinamento a Fratelli d’Italia e non lo faccio ora. Non cambia il mio ruolo di minoranza, né il mio impegno sui temi della città e nell'interesse dei verbanesi”.