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VERBANIA - 21-04-2022 -- “Questo sarà l’ultimo anno di lacrime e sangue, ma vediamo la luce in fondo al tunnel”. Finita sull’orlo del baratro finanziario e letteralmente salvata con i soldi dei canoni idrici, la Provincia del Vco sta mettendo a posto i suoi conti.

Domani il Consiglio provinciale sarà chiamato a votare il consuntivo 2021 e il previsionale 2022-2024 che certificano il quasi ritorno alla normalità, come hanno spiegato ieri, anticipando le cifre, il presidente Alessandro Lana e i consiglieri Giandomenico Albertella (delegato al Bilancio), Rino Porini (vicepresidente) e Magda Verazzi. “Quest’anno pagheremo l’ultima delle tre rate dell’extra disavanzo: 4,7 milioni – ha spiegato Albertella –. Dall’anno successivo la nostra quota scenderà e potremo tornare a spendere e a investire, ma sempre con oculatezza”.

Il lento declino del Vco -e, in generale, di tutti gli enti provinciali- è iniziato coi tagli lineari del governo Monti ed è proseguito, sotto il governo Renzi, con la mai compiuta riforma Delrio. Il bubbone è scoppiato nel 2019, quando sembrava imminente il default. L’aveva annunciato, intervenendo al Consiglio provinciale, l’allora sottosegretario all’Interno, il leghista Stefano Candiani. I consiglieri se ne erano quasi convinti ma le vibrate proteste dei fornitori, scesi al Tecnoparco per protestare davanti all’ingresso, avevano imposto un dietrofront e, con l’aiuto della Regione e la legge sui canoni idrici, erano arrivate le risorse per sopravvivere.

Il prezzo da pagare è stato ed è alto. La Provincia nel 2020 ha rimborsato debiti per 8,1 milioni (6 di solo extra disavanzo, secondo un piano triennale), scesi a 5,3 nel 2021, previsione valida anche per il 2022. Nel 2023 usciranno 596.000 euro che, dal 2024 al 2043, passeranno a 206.000, con un saldo finale di 180,000 nel 2044.

Questo vale per il solo piano di rientro approvato con il pre-dissesto. A queste somme si aggiungono i 5,4 milioni che annualmente, secondo le previsioni del governo Monti, devono essere restituite allo Stato come contributo per contenere il debito pubblico.

Nella parte corrente del bilancio 2022 queste due voci, da sole, pesano per il 33%, riducendo i capitoli per la manutenzione ordinaria delle strade (4%), delle scuole (4%) e del verde (4%). “Una spesa che abbiamo ripristinato” - hanno sottolineato Lana e Albertella, ponendo l’accento sul fatto che il 2021, nonostante un disavanzo di 3,4 milioni, abbia avuto un risultato di amministrazione positivo per 6,4 milioni. “Nel 2018 era negativo per 14 milioni, nel 2019 per 15,4, nel 2020 per 1,8 – ha puntualizzato Albertella –. Finalmente torniamo ad avere un risultato di amministrazione positivo, il che non significa che potremo tornare a spendere come prima, anche perché siamo carenti di personale, ma che potremo almeno programmare”.