NOVARESE -VCO - 22-04-2022 -- Dopo quattro mesi di totale siccità, con l’eccezione di una precipitazione, comunque insufficiente, a fine marzo, l’arrivo della pioggia previsto per i prossimi giorni può essere una boccata d’ossigeno per l’agricoltura del territorio che da mesi sta vivendo nell’incognita per la paura di non poter irrigare i campi.
“A fronte di questa situazione, le precipitazioni possono essere salvifiche per i raccolti in un momento in cui le imprese stanno già subendo speculazioni, accaparramenti e blocco dei commerci a causa della guerra in Ucraina”, commentano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Francesca Toscani.
Il quadrimestre dicembre-marzo in Piemonte è stato il secondo periodo più secco e arido con carenza di piogge dal 1802 ad oggi, secondo la Società Metereologica Italiana. Per trovare un’annata peggiore bisogna risalire al 1989/90. Dall’Arpa è stato rilevato come sul territorio regionale, in media, siano caduti appena 28.4 mm di pioggia nei quattro mesi presi in esame, con conseguenze tangibili anche sui principali corsi d’acqua e laghi: il fiume Po in secca è sceso a meno -3,4 metri, livello più basso che a Ferragosto ed è rappresentativo della situazione di sofferenza in cui versano tutti gli altri fiumi al nord. Il Lago Maggiore, invece, ha segnato addirittura un deficit del 31% di acqua.