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SAN BERNARDINO V. - 26-04-2022 -- Il corpo di Filippo Ferrari si trova da ieri nella camera mortuaria dell’ospedale di Verbania. Al “Castelli” il 36enne operaio di Dormelletto è arrivato dopo che, con fatica, vigili del fuoco e soccorso alpino l’hanno recuperato dal greto del torrente San Bernardino, dove ha trovato la morte gettandosi nel vuoto. È accaduto ieri alle 9,30, un paio d’ore dopo -stando alle prime ricostruzioni degli investigatori- che aveva ucciso con due coltellate alla gola la compagnia Sonia Solinas, di 49 anni.

Ferrari s’è tolto la vita a Ponte Casletto, vicino a Rovegro, dall’alto viadotto -una quarantina di metri- che oltrepassa il torrente nella tortuosa strada che sale a Cicogna, porta della Val Grande. Non ha lasciato biglietti o messaggi nell’auto con la quale ha raggiunto il ponte. La sua Volkswagen Polo è stata trovata dai carabinieri parcheggiata a bordo strada mentre, appena giunti sul posto, cercavano di capire se la segnalazione di un operaio che stava lavorando a una cabina elettrica fosse attendibile. L’uomo ha scorto un uomo sul ponte e, dopo poco tempo, ha udito un forte botto. Pensando che si fosse buttato nel fiume, ha composto il numero di emergenza. Quando le forze dell’ordine sono intervenute e hanno notato l’utilitaria, ci hanno messo poco a capire che il fatto era collegato a quanto accaduto a Dormelletto. Ferrari, infatti, era ricercato per l’assassinio della compagna e la targa della sua auto era stata inserita nel database. Ci sono volute però almeno un paio d’ore per trovare il suo corpo. L’elicottero dei vigili del fuoco chiamato per calare i soccorritori nella profonda gola del fiume non ha potuto manovrare per la presenza dei cavi della media tensione e, così, pompieri e soccorso alpino hanno dovuto calarsi dal viadotto. Una volta sul greto hanno cercato tra i sassi individuando il corpo, che è stato poi issato in strada e condotto all’obitorio. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Laura Carrera.

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