VCO - 30-04-2022 -- Canoni dirci al centro della polemica politica. In chiave locale è l'onorevole Enrico Borghi ad aprire la questione stigmatizzando che la "destra di governo" ha presentato al Senato una proposta di riformulazione dell'articolo 5 sul ddl concorrenza, che tende ad introdurre la cosidetta "finanza di progetto" per l'affidamento delle concessioni idroelettriche.
"Dentro una piroetta che recide tutte le sue posizioni storiche - spiega Borghi - , la Lega è riuscita a sostenere che bisogna assolutamente fare le gare per l'affidamento delle concessioni idroelettriche (senza porsi troppi problemi sul versante della sicurezza nazionale), purchè sia la Regione a determinare tutte le condizioni (e quindi affidando ogni diritto reale anche dei territori nelle mani della burocrazia regionale e del cacicco di turno), ma non paga ha ben pensato che bisogna anche introdurre come elemento scriminante e fondamentale per l'affidamento delle concessioni la finanza. Non il progetto industriale, non il rapporto con il territorio, non gli elementi di salvaguardia ambientale e di investimento nella modernizzazione degli impianti. No, l'elemento decisivo e fondamentale per loro è la finanza. 'Articolo quinto, chi ha i soldi in tasca ha vinto' verrebbe da dire!
Non ci vuole molto a capire come finirebbe questa storia, se si dovesse sdoganare questa concezione: lo scatenamento dei fondi finanziari internazionali, il loro abbattimento sui bandi di gara e la possibilità -nell'era del capitalismo politico- anche di fondi sovrani stranieri estranei al nostro sistema di alleanza e di difesa di diventare i nuovi 'padroni delle acque'. Con i territori e i loro rappresentati zittiti e blanditi con la promessa di fantasmagorici aumenti di canoni che non ci saranno.
Peraltro, che la 'destra di governo' voglia privilegiare chi ha tanti soldi in tasca non ci deve stupire più di tanto".
Oggi la replica del senatore leghista Enrico Montani: “L’onorevole Borghi fa finta di non capire che il grande idroelettrico, così come disegnato dalla Lega, rappresenta un atto di giustizia sociale nei confronti di quei territori, come il Verbano Cusio Ossola, che vedono le proprie risorse sfruttate, e non il contrario come il rappresentante del Pd vuol far credere solo per gettare fumo negli occhi dei cittadini e difendere una posizione storicamente e ottusamente schierata a favore del centralismo -afferma -. Ancora una volta nascondendosi dietro la retorica, Borghi manifesta la sua ritrosia verso la montagna, che continua a considerare alla stregua di una colonia dalla quale si possono, impietosamente, togliere risorse. Il Pd è amico dei concessionari e nemico delle autonomie locali, ma così facendo calpesta i diritti della montagna e crea ingenti danni all’erario, nell’ordine di qualche miliardo di euro. Per la Lega Salvini Vco, come è stato già sottolineato in passato, l’approccio è completamente opposto: i territori montani, infatti, devono essere messi nelle condizioni -cosa che stiamo facendo- di poter usufruire appieno delle proprie risorse, rigettando politiche assistenziali che non hanno portato loro nessun beneficio, né sviluppo. Se Borghi è nemico delle autonomie locali, noi siamo dalla loro parte e per la loro salvaguardia. Schierati a tutto tondo e con atti concreti: dal prossimo anno, in virtù delle leggi regionali approvate per volontà del gruppo Lega Salvini, la Provincia del Vco potrà tornare a investire grazie al trasferimento degli 8 milioni dei canoni idrici, oltre ai 4 dalla specificità montana e ai 2 e mezzo di monetizzazione dell’energia gratuita. Finalmente si vede la luce in fondo al tunnel, e non grazie a Borghi e al Pd”.