VERBANIA - 03-05-2022 -- Cento euro di ammenda, 1.000 di risarcimento e quasi 6.000 di spese legali. Costerà cara, in termini economici, la lite di vicinato che una coppia residente nel Verbano ha avuto coi titolari di un minimarket situato al piano terra della loro palazzina. Tra il 2016 e il 2017 i rapporti tra di loro -69 anni lui, 66 lei, originari di fuori provincia- e i coniugi proprietari del negozio di vicinato sono stati tesi. Le lamentele, nate per i rumori provenienti dal piano di sotto, sono sfociate in ripetute telefonate -anche anonime- durante il giorno, in appostamenti e riprese con il cellulare durante le loro attività, e con le pressioni rivolte a un artigiano che doveva effettuare lavori alla canna fumaria.
Ricevuta la denuncia dei negozianti, la Procura ha inquadrato questi episodi come molestia e disturbo alle persone, un reato di lieve entità la cui pena è minima e può essere sostituita con un’oblazione. Pagando 258 euro a testa gli imputati avrebbero potuto chiudere ogni conto con la giustizia. Ritenendo di non aver commesso il reato, hanno scelto il procedimento con rito ordinario al termine del quale il giudice ha assolto uno dei due coniugi, il marito, condannando però la moglie a 100 euro di ammenda, a un risarcimento di 1.000 euro ai commercianti e alle spese della loro costituzione di parte civile per circa 6.000 euro.