BRESCIA – 09.03.2016 – Luigi Corioni,
per tutti Gino, è morto l’altra notte a Brescia. Aveva 78 anni, era un nome e un volto noto in Italia per la sua attività di imprenditore, ma ancor più per quella calcistica. È stato presidente del Bologna, ha sfiorato – prima di Berlusconi – quella del Milan, e s’è affermato come proprietario e patron del Brescia. Il Brescia dei miracoli, la provinciale allenata da Mircea Luscescu e Carletto Mazzone, che ha avuto come giocatori Roberto Baggio, Andrea Pirlo e Pep Guardiola.
Il nome di Corioni è però legato anche a Verbania e allo stabilimento che da fine anni ’70 ha avviato a Trobaso rilevando l’attività dell’Alba Italia. In via Cotonificio, tra la provinciale Trobaso-Bieno-Fondotoce, ha sede la Saniplast, già Saniflor. Quello di Verbania è uno dei tre impianti del gruppo che il commendator Corioni ha fondato nel 1962 a San Paolo, in provincia di Brescia, espandendosi a Ospitaletto e, appunto, sul Lago Maggiore. La Saniplast produce tappetini per bagno in cotone. A Verbania lavora un parente di Gino Corioni e la notizia ai dipendenti è stata comunicata ieri. Era da qualche anno che il commendatore non si vedeva nello stabilimento di Trobaso, anche per via delle sue condizioni di salute e della malattia che dopo anni di lotta se l’è portato via.
La fabbrica Saniflor balzò agli onori delle cronache il 6 agosto 1986 quando lo stabilimento – allora Saniflor – fu devastato da un vasto incendio domato a fatica dai vigili del fuoco e che ha rischiato di propagarsi alle attività industriali vicine. Quel giorno ci furono danni stimati in 6-7 miliardi di lire.