VERBANIA – 10.03.2016 – Quale tribunale
per le truffe on line? Non sempre quello di “casa”. Questa mattina sul banco del giudice Rosa Maria Fornelli è arrivato uno dei numerosi processi per truffa che si celebrano ogni anno. Sul banco degli imputati c’è Mariana Saucinitanu, cittadina romena residente in Calabria, che è accusata di aver incassato con una carta poste-pay i 400 euro che un verbanese le aveva versato nell’intento di acquistare, tramite un sito di compravendite tra privati, un giradischi per i vecchi vinili. Quell’acquisto vintage, pagato e mai consegnato, è stato oggetto della denuncia sporta dall’uomo e che, a indagini concluse, ha messo alla sbarra la signora. Il processo, però, non si farà a Verbania. Il legale della donna, il verbanese Alberto Pelfini, ha eccepito al giudice che, come stabilito da recenti sentenze della Cassazione su casi simili, il tribunale competente non è quello in cui è stata presentata la denuncia, ma quello della circoscrizione giudiziaria in cui è stata attivata la carta. Nella fattispecie, essendo il fatto avvenuto a Locri, in Calabria, il fascicolo è stato trasferito – perché il giudice ha accettato l’eccezione – a Reggio Calabria.
È la prima volta che un caso simile viene discusso a Verbania e, se ripetuto in futuro, devierà altrove numerosi processi, di fatto creando qualche problema in più ai truffati, costretti a recarsi fuori provincia per testimoniare e a scegliere un avvocato domiciliatario per l’eventuale costituzione di parte civile.