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canile vb marzo 16
VERBANIA – 11.03.2016 – Sale la tensione

tra Amici degli animali e Comune di Verbania. un botta e risposta epistolare tra ieri e l’altro ieri ha riportato tensione tra l’Amministrazione Marchionini e l’associazione che ha vinto il ricorso al Tar per l’affidamento in gestione del canile municipale alla cooperativa sociale Il Sogno. La prima mossa è del presidente dell’associazione, Loredana Brizio che, partendo proprio dalla sentenza del tribunale, il 9 marzo ha scritto alla dirigente comunale responsabile, al sindaco, al prefetto e all’Autorità nazionale anticorruzione una “diffida ad adempiere” invitando e diffidando l’ente a “assumere senza indugio i provvedimenti conseguenti idonei al ripristino della legalità violata”, ovvero a revocare l’esito della gara d’appalto che ha visto vincere “Il Sogno”.

Questa lettera ha provocato l’immediata reazione del Comune che, tramite lettera dell’avvocatura civica, oltre a confermare di stare “dando attuazione alla sentenza” e di ribadire – di fatto annunciando una proroga del contratto – che “la Cooperativa Sociale il Sogno, in quanto gestore uscente, è la sola legittimata a proseguire nel servizio, in quanto servizio che deve essere garantito con continuità e senza interruzioni”.

Queste affermazioni sono, in verità, solo l’ultima parte della lettera, che inizia riproponendo la polemica sul sito internet e i gruppi Facebook degli “Amici degli animali” che nel nome richiamano il canile municipale di Verbania. “Codesta Associazione non è autorizzata ad usare tale denominazione,  non essendo più il gestore del servizio comunale”, si legge nella missiva che si chiude con la minaccia di azioni legali: “eventuali comportamenti volti a boicottare il gestore uscente del servizio o ad impedire, interrompere o turbare il regolare svolgimento del servizio, oltre che essere denunciati alla autorità competente, saranno valutati dalla Amministrazione che ne trarrà le dovute conseguenze in ordine ai futuri atti da porre in essere in esecuzione della sentenza resa dal TAR Piemonte”. Tra le righe, quando si parla di futuri atti, si legge anche la possibile esclusione dalla prossima, eventuale gara d’appalto.

La rivendicazione sul nome del canile, rimasta per mesi nel cassetto dell’avvocatura e mai trattato, torna alla ribalta proprio nei giorni post-sentenza, aggiungendo ulteriore “carne al fuoco” nel contenzioso sul canile.