VERBANIA – 15.03.2016 – Un calcio nel sedere
al rivale affondato sulla porta del bar. È per questo episodio che risale al 2008 che Giovanni Carè è a processo di fronte al giudice di pace di Verbania con l’accusa di lesioni e ingiurie. La zuffa scoppiò all’incirca all’orario di chiusura, mentre la barista di un locale di Baveno si apprestava a chiudere. Nel viavai tra il bancone e il magazzino, la donna vide entrare l’imputato, che prese di mira l’unico avventore del momento, Salvatore Tirone, assestandogli una pedata nel di dietro e avviando una zuffa poi conclusa fuori, dall’altra parte della strada. La vittima sporse denuncia e da qui è partito il processo, che si trascina da anni e che s’avvia verso la prescrizione. Oggi in aula ha testimoniato la barista raccontando quei fatti all’origine dei quali ci sarebbero le gelosie per una donna. Il pm Guido Dell’Agnola ha rinunciato a tutti i testi rimanenti chiedendo che si discutesse subito, ma l’avvocato Alessandro Corletto ha eccepito, costringendo il giudice Carlo Crapanzano a fissare un’altra udienza il 29 marzo per sentire uno dei testi che non s’è presentato oggi. Per quella data ogni ulteriore testimonianza potrebbe essere vana perché il reato dovrebbe essere prescritto e il processo chiudersi.