VERBANIA – 17.03.2016 – Il Pd finora ha taciuto
e anche il diretto interessato. Ma a difendere l’operato del presidente del Consiglio comunale Marco Bonzanini, attaccato dai gruppi di minoranza per aver trasmesso solo a una parte dell’assemblea municipale (il Pd) il fascicolo istituzionale del “caso” Zappoli, si schiera la lista civica con Silvia per Verbania, che a Palazzo Flaim è rappresentata da Filippo Marinoni e Fausto Cavallini. In un comunicato diffuso ieri, con toni molto duri, va in scena il più classico dei contrattacchi. “Puntuale come un orologio svizzero, arriva l'attacco delle minoranze, eterogenee e suddivise in gruppi, ma pronte a compattarsi per fare la polemica”, inizia il documento che, sulla vicenda Bonzanini, senza entrare nel merito delle contestazioni, replica rispolverando il caso Immovilli. “L'incompatibilità del consigliere Immovilli? Non esiste. Citazioni tribunalizie, esempi a non finire, due Consigli comunali in cui si sono sentite ripetere le stesse cose all'infinito... e poi.. il consigliere stesso si è dimesso, forse riconoscendo le ragioni della sua incompatibilità”.
Il bersaglio, tra la minoranza, è indirettamente, Renato Brignone di Sinistra Unita: “dalla mattina alla sera alcuni consiglieri pontificano e attaccano sindaco, giunta e maggioranza, perché il manuale del buon oppositore prevede così. Fare proposte? Correggere idee? Meglio alzare la voce, rendersi visibili (a volte un po' ridicoli). (…) Sembra che qualcuno stia perdendo il senso della realtà delle cose. Se si scrive, in una giornata, dieci interventi su di un blog, gridando alla dittatura, all'illegittimità e all'illegalità (ma la diffamazione è ancora un reato penale) quale credibilità si avrà davanti ai cittadini?”.
Non manca il riferimento a chi è stato consigliere nella precedente maggioranza che “fingono di dimenticare che, quando comandavano loro, avrebbero potuto FARE, invece di litigare dalla mattina alla sera, lasciando la città senza una guida. L'imperativo è litigare”.
In ultimo la solidarietà a Bonzanini e un’altra stoccata: “la critica cattiva può fare male, ma, se proviene da certi personaggi, può essere un titolo di merito”.