VERBANIA 19.03.2016 – Un candidato unico ma non unitario.
È Nicolò Scalfi il nuovo segretario verbanese del Partito democratico. La nomina ufficiale arriverà al termine dell’assemblea degli iscritti di mercoledì 23, ma essendo l’unico in lizza per il posto del dimissionario Riccardo Brezza, non vi sono dubbi sulla sua elezione.
Ieri scadevano i termini per la presentazione delle candidature e Scalfi, 33 anni, consigliere comunale in carica al suo primo mandato, s’è presentato – con tanto di documento programmatico che vale come manifesto elettorale – grazie alle sottoscrizioni di 15 soci, come era stato deciso nell’ultima assemblea. Rappresenta quella parte di partito vicina alle posizioni di Brezza e Davide Lo Duca e di quella corrente “critica” con il sindaco Silvia Marchionini di cui fa parte la vecchia guardia democratica, a iniziare dall’ex sindaco Claudio Zanotti. L’assemblea elettiva di settimana prossima sarà aperta a tutti i 73 iscritti del circolo verbanese. All’inizio, dopo le procedure burocratiche per l’apertura dei seggi e la nomina degli scrutatori, Scalfi illustrerà la sua candidatura. Poi, mentre si inizierà a votare, si terrà il dibattito. A quel punto il Pd verbanese avrà di nuovo una guida e si aprirà una nuova fase anche nei rapporti con il sindaco e la giunta, che sono all’origine delle dimissioni di capogruppo e segretario. La candidatura Scalfi non è unitaria perché su di essa non converge la parte di partito vicina alle posizioni del sindaco e rappresentata nel gruppo dei “saggi” da Marco Maierna e Mariano Bolognesi. Parte che non ha però presentato alcun sfidante, rinunciando quindi alla contesa congressuale.
A proposito di saggi, nell’assemblea di ieri sera s’è discusso lungamente del documento elaborato dai cinque – oltre ai due citati, anche Fabrizio Caretti, Giovanni Piana e Rino Romano – come manifesto programmatico che, alla fine, non è stato votato ma accolto e acquisito come spunto per la futura segreteria, all’interno della quale potrebbero trovare posto anche alcuni elementi della minoranza interna-maggioranza nel governo cittadino.