NOVARA – 19.03.2016 – I camion non si fermavano
quasi mai e gli autisti, sfruttati e sottopagati, sostenevano turni massacranti. Nasce dalla Polstrada di Vercelli e approda sul Verbano l’indagine sulle condotte illecite di una società di autotrasporti del Basso Verbano. Giovedì la Polstrada di Novara ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone legate, a diverso titolo, all’azienda. Ai domiciliari, su richiesta della Procura di Novara, sono finiti in tre. Secondo la Procura hanno creato un sistema che, tra falsificazioni di documenti e forti pressioni verso gli autisti, permetteva all’azienda e alle cooperative di autisti a essa collegate, di abbattere i costi del personale e, quindi, del trasporto. Tra ore non denunciate, turni non rispettati, dischi di registrazione sostituiti o alterati l'impresa, che è specializzata nel trasporto di merci con camion refrigeratori e ha clienti in tutta Italia, traeva grandi vantaggi economici dallo sfruttamento dei camionisti.
L’indagine è partita dalle segnalazioni che la Polstrada di Vercelli ha ricevuto a inizio 2014 da alcuni ex dipendenti dell’azienda o delle cooperative. Durante una perquisizione domiciliare a casa di uno degli indagati è stato trovato il file del computer sul quale erano annotate le reali ore di guida effettuate dagli autisti. In realtà dai documenti ufficiali, che venivano “aggiustati” tutto era in regola. Oltre alle tre persone ai domiciliari sono indagati a piede libero altri 7.
I risultati dell’operazione, chiamata “Jukebox” sono stati illustrati in una conferenza stampa tenuta dai dirigenti della Polstrada novarese. I reati ipotizzati sono, a vario titolo, di associazione per delinquere, estorsione, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.