VERBANIA – 23.03.2016 – I tempi sono stretti,
strettissimi. Stasera alle 18 si riunisce il gruppo consiliare del Pd, alle 21 l’assemblea degli iscritti per eleggere il segretario. Poi ci vorrà almeno un giorno per insediare la segreteria e, nel frattempo, sarà arrivato il weekend pasquale. A quel punto resterà una manciata di ore prima del Consiglio comunale che mercoledì 30 dovrà eleggere il nuovo presidente.
Le dimissioni improvvise, irrevocabili e – per gran parte dei colleghi – incomprensibili, d Marco Bonzanini hanno aperto un’altra grana all’interno del Pd e della maggioranza verbanese. Individuare il suo sostituto non è facile. Di consiglieri di esperienza ce ne sono pochi e si riducono a Pier Giorgio Varini (al suo secondo mandato) e Michele Rago (che è stato anche assessore). Entrambi hanno anche ricevuto significativi consensi elettorali, ma Varini s’è già dimesso da vicepresidente per non avere il doppio incarico (è anche vicepresidente della Provincia). Ci sarebbe anche l’opzione di Anna Bozzuto, che però s’era già defilata al momento della scelta di Bonzanini, non dando la propria disponibilità. Nelle ultime ore è spuntata l’opzione di Alessandro Papini, subentrato a Palazzo Flaim a Diego Brignoli.
Questi sono, a grandi linee, i nomi interni al Pd e alla maggioranza. C’è anche l’ipotesi, comunque remota, che la presidenza venga offerta alla minoranza. Potrebbe essere così solo se il centrosinistra non avesse un nome “forte”. E sarebbe comunque un’altra partita.
Più in generale, al di là delle candidature, c’è anche una questione di metodo. Bonzanini fu imposto alle minoranze che appresero il suo nome dai giornali, determinando la loro astensione e contribuendo a eleggere un presidente solo di maggioranza.