1

ospedale piedimulera interno progetto

DOMODOSSOLA- 23-03-2016- Il movimento Una intende realizzare un referendum, almeno a Domo, per verificare cosa ne pensino i cittadini della creazione dell'ospedale unico a Ornavasso:

“Prima che s'infiammi la campagna elettorale amministrativa di Domodossola ove abbiamo presentate due liste civiche ispirate alla nostra Una, di questa desideriamo precisarne i connotati con radici e prospettive. Siamo un movimento completamente nuovo e non un nuovo movimento. Guardiamo al presente e al futuro ma abbiamo le nostre radici salde nella nostra storia. Come colori abbiamo scelto quelli della Repubblica Partigiana dell’Ossola che esistette e resistette dal 9 settembre al 22 ottobre 1944 e rappresenta anche oggi, uno dei momenti più alti della storia della nostra Ossola e non solo. Seppe esserlo per la tolleranza, la giustizia, le scelte che anticiparono quelle della futura costituzione repubblicana, il coinvolgimento del popolo che fu totale ed entusiastico. A questo periodo storico intendiamo ispirarci per il nostro lavoro per un riscatto del popolo delle periferie e della montagna a partire dall’Ossola e battersi per condizioni che superino l’emarginazione e realizzino uno sviluppo eco compatibile a favore di chi in queste valli vorrebbe restare e prosperare. Tutto quello che viene prodotto in Ossola, e nelle altre aree del Vco, deve avere una ricaduta in termini economici in considerazione anche degli impatti ambientali che il territorio subisce e la gente deve sopportare. Non ci riferiamo solo all’energia idroelettrica.
Il nostro simbolo è esplicito di dove intendiamo andare e seminare in questa fase iniziale: Ossola, Cusio, Verbano. La creazione di Una (unioni nuova autonomia), che pur partendo da Domodossola aspira solo a tale obiettivo, anzi sogna molto di più, come risulterà dallo statuto. Rammentiamo che le nuove e vecchie esperienze a partire dal movimento Uopa che hanno fallito nei fatti. Noi non possiamo e non dobbiamo rinchiuderci nella riserva indiana del nostro territorio di nascita per non perdere di nuovo la battaglia. Ci battiamo contro il centralismo e nel Piè Monte si fa in modo che comandi e si arricchisca il Piè e si fa degradare il Monte! Il nostro orizzonte è l’Europa, quella dei popoli e non delle banche e dei governi. Vogliamo gli Stati Uniti d'Europa con il Popolo sovrano e auspichiamo che dopo le tragiche vicende recentissime e precedenti del terrorismo dell'Isis non si riproponga la solita liturgia dei presidi, delle fiaccolate, dei minuti di silenzio. Se vogliamo che i morti di Bruxelles, le vittime di Francia e tutte le altre, anche quelle fuori dal nostro continente, non siano morte invano, si convochino i 28 capi di stato e decidano un'agenda concreta, molto concreta, per procedere a tappe forzate verso gli Stati Uniti d'Europa. L'Europa che vogliono i ragazzi e le ragazze di Erasmus, l'Europa sociale che sognano i migranti che fuggono da guerra e fame, l'Europa dei diritti e della democrazia, l'Europa dell'economia sociale di mercato.

Perché dobbiamo rinunciare a questa visione che era dei Padri Fondatori come Altiero Spinelli? Perché accettare il paradigma della paura, della sicurezza, dei muri, senza reagire?

Tornando a noi, ci chiediamo anche se la giunta Chiamparino e Reschigna, e la grande generalità dei sindaci, proni agli ordini gerarchici del pensiero unico di partito e istituzioni, siano ancora titolati a rappresentare il Popolo e decidere, nel nostro territorio e sulla testa della gente nei confronti della quale opposti erano gli impegni, decidano per la chiusura del Castelli e del San Biagio con la costruzione di un fantomatico ospedale nuovo con procedure i cui costi si prolungherebbero per oltre un quarto di secolo e di gran lunga maggiori del mantenimento degli attuali ospedali. Non a Piedimulera dove tutte le costose procedure erano state fatte, studi idrogeologici, piano regolatore, espropri e destinazione ospedaliera, progetto stupendo di Renzo Piano e consulente il prof. Veronesi, ma in territorio sostanzialmente vicino a Verbania, ancor più della sede del tecnoparco e con una nuova bretella sulla superstrada con tanto di ponte sul fiume Toce? Se fosse vera ci chiediamo quali interessi sono in ballo con privati potenti? Su tale questione, che molti di noi pensano sia solo un costoso diversivo per cancellare il Dea a Domodossola declassando il San Biagio, chiediamo un referendum popolare fra tutti i comuni dell'Asl Vco. Noi lo realizzeremo almeno a Domo e dintorni subito dopo le elezioni amministrative.

Naturalmente non ci interessiamo solo di sanità e ospedale come ben si evince dalle linee programmatiche delle nostre due liste per Domodossola, linee che hanno un respiro moto più ambio della città occupandosi di problematiche della provincia che vogliamo autonoma, federale di fatto e dotata di adeguate risorse”.