S.M.MAGGIORE- 24-03-2016- È stato siglato presso la sala del Consiglio
dell’Unione Montana della Valle Vigezzo il "Masterplan transfrontaliero tra Italia e Svizzera nel comparto sud-occidentale delle Alpi Lepontine. Azioni per una programmazione territoriale condivisa", alla presenza di Enrico Barbazza (Presidente dell’Unione Montana della Valle Vigezzo), Giandomenico Albertella (Presidente dell’Unione Montana del Lago Maggiore) e Tiziana Zaninelli (Presidente dell'Ente Regionale per lo Sviluppo del Locarnese e Vallemaggia e del Progetto di Parco Nazionale del Locarnese).
Il protocollo d'intesa, basato su approfonditi studi conoscitivi, consiste in un punto di partenza per la messa in atto di una strategia condivisa tra tre aree confinanti che hanno molto in comune e che possono lavorare insieme per implementare una serie di progetti concreti sul territorio, trasformandosi in un importante attore anche a livello europeo.
Il progetto si fonda sulla necessità di collaborazione tra due stati confinanti, l'Italia e la Svizzera, divisi da una frontiera che è solo artificiale ma non naturale. Una collaborazione che si è già manifestata nel recente passato con importanti progetti interreg quali "Elisir del ben-essere" e "Frontiera di Acqua e Pace" e che, con la firma del Masterplan, si fonda ora su una concreta piattaforma di lavoro condivisa.
Gli aspetti chiave del protocollo d'intesa sono la mobilità, lenta e pubblica, e la valorizzazione e lo sviluppo ambientale e del paesaggio culturale da declinare in una serie di azioni concrete sul territorio. Non solo area protetta dunque, ma anche gestione della fauna, sviluppo della rete sentieristica, ottimizzazione delle vie di comunicazione e rivalorizzazione del patrimonio storico e culturale che accomuna le aree contigue coinvolte.
Il Masterplan deve quindi essere considerato una base di partenza, da implementare a livello strutturale e infrastrutturale, un lavoro aperto e dinamico al quale seguiranno aggiornamenti continui, poiché il territorio cambia incessantemente. Si tratta dunque di un progetto dal grande potenziale, in termini di risorse e di relazioni, che ha lo scopo di unire e di favorire lo sviluppo dell'intera microregione.