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VERBANIA – 30.03.2016 – Pier Giorgio Varini

è il nuovo presidente del Consiglio comunale di Verbania. L’assemblea di Palazzo Flaim l’ha eletto alle 22,30 di questa sera, confermando le indiscrezioni della vigilia, compresa la convergenza sul suo nome di una parte delle minoranze. Il quorum necessario per l’elezione alla prima votazione era dei due terzi dei consiglieri, cioè 23. Varini ha incassato 27 voti a fronte di 3 schede bianche e di 2 nulle e di una preferenza provocatoria – seppur nel segreto dell’urna – finita a Silvia Marchionini.

Le dissonanze sono arrivate da Mirella Cristina di Forza Italia, Roberto Campana del Movimento 5 Stelle, ma soprattutto da Stefania Minore (Lega Nord), Michael Immovilli e Adrian Chifu (Forza Silvio), estromessi dal confronto avviato dalla segreteria del Pd. Il motivo l’ha spiegato il capogruppo democratico Marco Tartari, spiegando che non si può dialogare con chi ha querelato esponenti del partito per firmopoli. Il riferimento è all’esposto presentato da Minore e Immovilli successivamente al patteggiamento di Giuseppe Grieco (l’autenticatore delle firme Pd) alla luce di alcune dichiarazioni di Giovanni Alba che, interrogato in fase di indagini come persona informata dei fatti, ha riferito che alcuni esponenti del partito avevano avuto una scheda a testa per raccogliere le sottoscrizioni. Su questo tema s’è soffermato Tartari: “non abbiamo commesso alcun reato e abbiamo piena fiducia nella magistratura: speriamo che la verità venga a galla e siamo fiduciosi”.

La discussione sul presidente è iniziata con una falsa partenza, perché nessuno del gruppo Pd ha ufficialmente proposto Varini, lasciando alle minoranze il compito. “Non toccherebbe a me – ha detto con il sorriso Vladimiro Di Gregorio di Sinistra Unita –, ma lo faccio volentieri per il valore della candidatura Varini”.

Parole di elogio per il nuovo metodo di condivisione del Pd sono state espresse da Carlo Bava e Renato Brignone di “Una Verbania possibile” ma anche da Damiano Colombo di Ncd. Una riflessione politica Bava l’ha però voluta lanciare: “non ho sentito parlare del motivo per cui siamo a eleggere il terzo presidente in due anni. Qualche problema c’è stato, riflettiamoci”.

Una volta eletto, Varini ha annunciato le sue dimissioni da vicepresidente della Provincia. “Non sarei obbligato, ma ritengo sia giusto farlo – ha dichiarato –. Lo farò domani e, per questo, stasera lascerò la conduzione ai due vicepresidenti, con i quali ho intenzione di collaborare proficuamente”.

Il nuovo presidente ha ringraziato i suoi predecessori, Diego Brignoli e Marco Bonzanini “che hanno ben operato, svolgendo un lavoro eccellente” e s’è impegnato a svolgere al meglio il suo ruolo. “A sentire il dibattito di stasera mi sono preso una bella tegola – ha concluso –. Sono un uomo e sbaglierò: aiutatemi”.