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VERBANIA – 31.03.2016 – Un grande affare, da prendere al volo.

Così Giovanni Russarollo, napoletano di passaggio a Dormelletto, nel 2008 aveva prospettato a un giovane originario del Marocco incontrato nel parcheggio di un centro commerciale l’acquisto di una borsa contenente prodotti tecnologici: cinque smartphone e una telecamera. Il prezzo era di 500 euro, cifra molto bassa che convinse l’improvvisato acquirente a fare una capatina a casa e a non tornare per chiudere l’affare. Consegnati i soldi e ricevuta in cambio la borsa, l’amara sorpresa: la cerniera era bloccata con la colla e all’interno – una volta aperta – c’erano confezioni di succhi di frutta.

Per questa truffa Russarolo è stato processato dal tribunale di Verbania e condannato a un anno e 600 euro di multa.