VERBANIA – 02.04.2016 – Le nomine al Distretto turistico dei laghi
sono diventate ormai un caso politico. L’assemblea dell’altro giorno che ha visto la quasi totalità dei candidati mancare il quorum e che s’è chiusa con un nulla di fatto e un rinvio, anche a distanza di giorni lascia strascichi polemici. Nel mirino c’è Antonella Trapani, segretario provinciale del Partito democratico e candidato indicato dalla Regione per il cda e caldeggiato come presidente. La sua discesa in campo, che ha attirato il sarcasmo del Movimento 5 stelle che ha rispolverato il manuale Cencelli non ha unito i soci pubblici e quelli privati. Da qui le considerazioni di Antonio Longo Dorni, ex sindaco di Ornavasso, presidente uscente e candidato più votato tra i piccoli soci che, in un comunicato diffuso dopo l’assemblea, parla di ingerenze. “Il metodo di votazione – commenta – mira ad assicurare un’adeguata rappresentatività del territorio e degli operatori e pertanto in assenza di una lista condivisa è difficile raggiungere il quorum previsto”. “Ritengo che questo meccanismo sia corretto – conclude Longo Dorni – perché in una società che si occupa di turismo è importante evitare l’eccessiva ingerenza delle politica e premiare anche il lavoro di chi in questi anni si è impegnato in momenti anche difficili per il nostro territorio”.
Trapani replica ricordando, a proposito della “velata accusa di politicizzazione”, che “l’interesse della politica e dei partiti per il Distretto è lo stesso di quattro anni fa o forse meno”. “L’elezione di almeno 4/5 dell’attuale cda è frutto di rappresentanze politiche all’interno del partito, allora il Pdl di cui il presidente era un esponente di spicco e della Lega Nord e che fino a tre anni fa governavano nelle due province, in Regione e nei maggiori comuni del territorio”.
Sulla prossima assemblea, Trapani chiude la porta a un accordo: “il voto testimonia una frattura fra la componente pubblica e gran parte di quella privata della quale non si può assolutamente non tenerne conto e che va risanata non attraverso la spartizione dei nomi del cda”, dichiara aprendo proprio ai privati. “Comprendo come gli operatori del settore possano avere delle reticenze nei confronti di persone che non hanno interessi diretti o indiretti con il turismo ma non nascondono la loro visione politica – conclude –. Non sono guidata da interessi particolari, non ho attività turistiche di nessuna natura, il mio sguardo è rivolto all’interesse generale del territorio”.
Sull’argomento interviene nuovamente il Movimento 5 Stelle, che bacchetta tutti, chiedendo innanzitutto – come accaduto nel Consiglio comunale di Verbania, mercoledì sera – di ridurre significativamente le indennità degli amministratori, se non di abolirle; ricordando il dietrofront di Verbania, che l’anno scorso voleva uscire dalla società, ma ha deciso di restare. “La folta partecipazione di operatori all'assemblea – è scritto in una nota del M5S verbanese – ha dimostrato che senza esposizione e condivisione di programmi, idee e obiettivi anche le nomine calate dall' alto sono destinate a fallire”. Da qui l’auspicio a valorizzare le competenze: “auspichiamo la massima presenza di tecnici e operatori professionali e autorevoli fuori dalle logiche della politica”.