VERBANIA – 06.04.2016 – Una vittoria, per sé
e per tante persone che subiscono una discriminazione. Sorride Giovanna Zavettieri, avvocato ossolano di 33 anni affetta da acondroplasia, termine scientifico che indica il nanismo. Oggi il giudice del tribunale di Verbania Raffaella Zappatini, con una sentenza che può diventare un precedente giuridico in tutta Italia, ha condannato le due persone che l’hanno diffamata su Facebook per via della sua disabilità, stabilendo anche rilevanti risarcimenti alle tre associazioni che s’erano costituite parte civile.
Marco Vigorelli e Angela Dell’Orsi, difesi dall’avvocato Michele Viggiani, dovevano rispondere di diffamazione aggravata, con le aggravanti costituite dal mezzo (Facebook, equivalente a uno stampato) e dall’offesa discriminatoria a un disabile. I due, o sulla propria bacheca o su quella dell’altro/altra, nella primavera e estate del 2013 l’avevano apostrofata in una mezza dozzina di post (rimossi solo poco tempo fa) con epiteti molto forti riferiti al suo nanismo. L’acredine era nata, in allora, dopo che l’avvocato Zavettieri aveva rappresentato una sua parente e un’altra persona in un contenzioso lavorativo con la società – un punto vendita d’abbigliamento di Domodossola – per il quale tutti lavoravano, direttamente o indirettamente. Decisa a non far finta di niente per la gravità delle affermazioni e per il fatto che non fossero riferite al suo lavoro di avvocato “che, posso capire, a volte non è ‘simpatico’ – dice – e può suscitare reazioni anche poco piacevoli” sporse querela al commissariato di polizia di Domodossola. Dopo un primo passaggio dal giudice di pace e la riqualificazione in diffamazione aggravata, il procedimento è approdato in aula. Vigorelli e Dell’Orsi hanno scelto il rito abbreviato subordinandolo alla loro testimonianza. Si sono difesi dicendo che i commenti non riguardavano lei, senza però indicare quale fosse la persona destinataria. La parte offesa ha rilasciato spontanee dichiarazioni e hanno parlato le tre associazioni costituitesi parti civili: la Ledha – Lega per i diritti delle persone con disabilità, l’Aisac – Associazione per l’informazione e lo studio dell’acondroplasia, e l’associazione acondroplasia “Insieme per crescere”, che hanno chiesto un risarcimento rispettivamente di 10.000, 12.000 e 50.000 euro, oltre ai 10.000 chiesti per Zavettieri. Il giudice, nel comminare una doppia condanna a un anno (il pm Guido Dell’Agnola aveva chiesto 8 mesi) ha stabilito risarcimenti provvisionali immediati di 9.000 per ciascuna associazione e di 10.000 euro per la vittima di diffamazione. Per quelle frasi su Facebook Vigorelli e Dell’Orsi dovranno quindi pagare, oltre ai due risarcimenti complessivi per 37.000 euro, anche più di 10.000 euro di spese di costituzione di parte civile.
Nella foto l’avvocato Zavettieri con i suoi legali e quelli delle associazioni costituitesi nel processo.