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v banca montebelluna
MONTEBELLUNA – 08.04.2016 – Contro lo stillicidio

di ricorsi e verdetti, Veneto Banca gioca d’anticipo e va incontro ai risparmiatori “traditi”. Nelle ultime settimane si sono moltiplicati i provvedimenti del Giurì bancario nazionale che, chiamato in causa da decine di azionisti e obbligazionisti di Veneto Banca, ha accordato i primi indennizzi riconoscendo la mancanza di adeguata informazione da parte della banca nel vendere titoli poi risultati non vendibili quando si sono pesantemente svalutati.

Oggi il cda dell’istituto ha dato mandato ai manager di prendere contatto con le associazioni dei consumatori che stanno seguendo collettivamente le pratiche proponendo loro una “procedura di conciliazione paritetica”. “A fronte di un’auspicata volontà di collaborazione, si verificherà se sia possibile trovare un’intesa con le Associazioni aderenti circa il perimetro dei soggetti ammessi alla procedura e contenuti, modalità e criteri del Protocollo d’Intesa volto a regolare la procedura – si legge in una nota di Montebelluna –. Con l’attivazione di tale strumento per la risoluzione stragiudiziale delle controversie si permetterebbe ai clienti di risolvere le eventuali controversie con l’Istituto in tempi enormemente più brevi rispetto alla giustizia ordinaria, gratuitamente e senza adire le vie legali. La conciliazione paritetica non prevede infatti un organo giudicante, ma la possibilità di risolvere la controversia tramite un confronto tra due conciliatori (uno designato dalle associazioni ed uno dalla banca) che, esaminate le circostanze del caso, propongono alle parti i termini per la definizione di un accordo transattivo. Proposta comunque non vincolante per le parti, le quali restano libere di accettare ponendo fine alla controversia oppure lasciarla cadere mantenendo intatta la possibilità di tutelare i propri diritti dinanzi alla giustizia ordinaria”.