1

conser
VERBANIA – 12.04.2016 – C’è grande confusione

e incertezza nella scelta del nuovo amministratore unico di ConSerVco, una nomina politica da risolvere internamente al Pd, il partito che governa la stragrande maggioranza dei comuni Vco e dei soci della spa dei rifiuti.

Settimana scorsa, alla chiusura delle candidature depositate tramite curriculum, erano sei i nomi in lizza: l’uscente Biagio Bonfiglio, il democratico Giovanni Battista Margaroli, il manager milanese Luigi Morandi, l’ex addetto stampa della Provincia nella giunta Ravaioli Vilmo Modoni, l’ingegnere verbanese Alberto Gagliardi e Claudio Calierno. Bonfiglio è il candidato sostenuto ufficialmente da Omegna ma non gradito a Verbania, socio di maggioranza relativa che sta cercando alleanze per cambiare e dare una svolta.

Il nome che avrebbe messo probabilmente tutti d’accordo è quello di Margaroli, uscito nelle ultime ore prima dello stop alle candidature. Su di lui, però, incombe la legge Madia e quella norma che impedisce ai pensionati, pubblici e privati, di assumere incarichi in società pubbliche se non al massimo per un anno e gratuitamente. Su questo “intoppo” c’è stato dieci giorni fa un serrato scambio di pareri tra amministratori pubblici. Nonostante gli ammonimenti di qualche sindaco, rassicurati da un parere fornito da Verbania, i favorevoli all’avvento di Margaroli l’hanno invitato a presentare la domanda. All’inizio della scorsa settimana il diretto interessato, raccolti altri pareri, ha convenuto di fronte alla segreteria verbanese del Pd di rientrare tra coloro ai quali la legge Madia impedisce di accettare incarichi.

Lo stesso problema è stato sollevato da altri sindaci per Bonfiglio, che ha 54 anni, non raggiunge l’età pensionabile ma come ex ufficiale della Guardia di finanza è già in congedo. Al momento sono in corso verifiche e accertamenti. Se il suo status fosse compatibile con le disposizioni di legge, le sue quotazioni per la conferma al vertice della società di cui ha ottenuto la guida nel 2013, crescerebbero esponenzialmente, con buona pace del sindaco di Verbania Silvia Marchionini, che non ha mai nascosto la volontà di non confermarlo.

Al di là di questi due nomi non ci sono opzioni che convincono tutti i sindaci-soci di ConSerVco e ecco perché la partita è più che mai aperta. Quello di Margaroli, letto con il senno di poi (ma la legge Madia non è una novità), è una sorta di autogol e mette a nudo, non solo le marcate divergenze tra i sindaci, ma anche le lacune di un partito – il Pd – che ha i numeri per fare ciò che vuole ma che non ha una grande coesione al suo interno.

Tra le ipotesi sul tavolo c’è la rottamazione della lista dei candidati al ruolo di amministratore unico e l’avvio da zero di un percorso politico per la sua scelta.