VERBANIA – 15.04.2016 – Artigiani “schedati”,
livello del lago, navigazione interna, ristorni delle tasse e trasporti. Sono tanti i temi che il Piemonte e il Canton Ticino hanno in comune. Temi che, complice anche un certo vento di protesta contro i lavoratori frontalieri che è soffiato più forte in questi ultimi anni in cui anche la Svizzera ha iniziato a patire la concorrenza mondiale, non sono stati sviluppati. Questa mattina a Villa San Remigio si sono incontrate le due delegazioni istituzionali. Nel ruolo di padroni di casa c’erano il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino e il suo vice Aldo Reschigna, accompagnati dal presidente della Provincia Stefano Costa. A rappresentare il cantone elvetico il consigliere di Stato Norman Gobbi e il delegato cantonale ai rapporti internazionali Francesco Quattrini.
Al termine dell’incontro, che s’è svolto a porte chiuse, è stata espressa dalle parti la volontà di aggiornate la Dichiarazione d’intenti per l’identificazione di temi di possibile collaborazione interregionale e per lo sviluppo di rapporti di buon vicinato sottoscritta nel 1999. Su quali argomenti? Su quelli d’attualità, a iniziare dal Lia, il registro al quale le imprese artigiane si devono iscrivere per poter lavorare nel Canton Ticino. O come l’uso dei ristorni dei frontalieri e la possibilità che vengano spesi per interventi infrastrutturali strategici. Una doppia partita si gioca sul lago, tra la regolazione dei suoi livelli (che divide anche gli italiani) e la convenzione per la gestione della Navigazione. È stata esaminata anche la proposta di parte ticinese per la sottoscrizione di un accordo sulla gestione degli inerti, sulla quale il Piemonte è in linea di massima favorevole.