STRESA – 07.05.2015 – Regione e (soprattutto) Comune
rilanciano. Dopo che la prima gara per la gestione e ristrutturazione della funivia del Mottarone è andata deserta ed è scattato l’allarme, gli enti locali hanno accelerato. Ieri sera il Consiglio comunale di Stresa, nonostante l’abbandono dei gruppi di minoranza che non ritenevano l’atto indifferibile e urgente come prescrive la legge per le delibere adottate sotto elezioni, ha dato il via libera all’aumento della quota pubblica per sovvenzionare il futuro gestore dell’impianto. Con 140mila euro l’anno per dodici anni e 143mila per il tredicesimo, la quota che Stresa mette sul piatto sale a 1,8 milioni, ai quali s’aggiunge la possibilità di inserire nel bando la clausola per il rinnovo della convenzione nel caso che il futuro gestore s'impegni a cambiare le funi.
Stamane sul Lago Maggiore sono arrivati i vertici della Regione. Il vicepresidente e assessore al Bilancio Aldo Reschigna insieme all’assessore al Turismo Antonella Parigi a Palazzo di Città hanno incontrato il sindaco Di Milia per fare il punto della situazione. Con loro c’era Luciano Ponzetti, il presidente di Scr, la Società di committenza regionale che, tecnicamente, si occupa del bando.
Reschigna ha comunicato che anche la Regione è disposta a compiere un ulteriore passo in avanti, aggiungendo agli 1,4 milioni già a bilancio altri 300mila euro in conto capitale.
Ai primi di giugno - questo l'impegno delle parti - ci sarà il bando di gara-bis che, stante le novità delle ultime ventiquattro ore, sarà più ricco e maggiormente appetibile per i privati. Di sicuro la stagione estiva è ormai compromessa, con buona pace degli operatori turistici della vetta, i più penalizzati dallo stop della funivia. "Stringiamo i tempi per cercare di salvare la stagione sciistica - commenta Di Milia -. Stresa non s'è tirata indietro e sta facendo un grande sforzo per salvare la funivia".
La futura gestione durerà fino al 2028. Il privato che se l'aggiudicherà riceverà dagli enti pubblici 3,2 milioni di euro (non tutti subito, quindi dovrà trovare liquidità finanziaria) e dovrà metterne di tasca propria circa 1,5 da spalmare su 13 anni.