VERBANIA – 27.04.2016 – L’aveva annunciato il Pd,
oggi lo confermano gli atti. Le prigioni dell’ex Pretorio di Intra (forse) non saranno più vendute. La “telenovela” dei quasi 50 metri quadrati di piazza San Vittore un tempo negozio – negli anni ’80 la Casa della gomma – e nei secoli addietro parte integrante del palazzo Pretorio intrese, potrebbe finire presto. Il condizionale è ancora d’obbligo perché l’atto amministrativo ultimo spetta, con annesse responsabilità, al dirigente del settore, colui cioè che negli ultimi mesi ha seguito tutta la trafila dell’asta pubblica.
Oggi è stata pubblicata la delibera di giunta del 19 aprile dal titolo “atto di indirizzo ai fini della revoca della vendita dell’unità immobiliare sita in piazza Ranzoni n. 30”. Tra le decisioni prese ci sono innanzitutto la “dichiarazione dell’interesse pubblico sopravvenuto” in seguito all’interessamento del Parco nazionale della Val Grande e al rinvio del trasloco del Consorzio dei Servizi sociali che occupa i piani superiori.
Poi ci sono tre “autorizzazioni” al dirigente, cioè: a) autorizzarlo “all'immediata revoca del verbale di aggiudicazione provvisoria (…) con consequenziale rimozione di tutti gli atti presupposti alla gara come consentito in via di autotutela (…) che consente il diniego di approvazione per motivi di interesse pubblico”. b) “richiedere al Dirigente di avviare un'attività di verifica di rifunzionalizzazione del compendio di ‘Palazzo Pretorio’, finalizzata ad una valorizzazione dello stesso, anche in collaborazione con il Parco Nazionale della Val Grande; la verifica potrà essere estesa anche ad altre ipotesi di uso conseguenti alla collaborazione con altre realtà cittadine, associazione dei commercianti ed eventuale sede dell'istituenda Fondazione per il Teatro”; c) “di procedere, nelle more del punto b), all'assegnazione temporanea dell'unità immobiliare sita in Piazza Ranzoni n. 40 per massimo anni uno, senza però che ciò comporti particolari aggravi o differimenti nel rientro della disponibilità del bene stesso”.
Tradotto dal burocratichese, il dirigente del Comune è autorizzato a cancellare del tutto la gara come se non si fosse mai tenuta (con buona pace degli assegnatari), studiare un progetto alternativo di valorizzazione del palazzo e affittarlo temporaneamente. Questo punto, il “c)” sopra citato, è ambiguo. Traducendo letteralmente “nelle more” con “in attesa di”, par di capire che in attesa di un progetto complessivo, per il massimo di un anno e con l’obbligo di non avere vincoli lunghi, si autorizza a concedere le ex prigioni in affitto o in comodato. Ciò che manca è il destinatario, cioè a chi.