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VERBANIA – 27.04.2016 – La storia del Palazzo Pretorio di Intra, 

al di là del valore economico dell’immobile, è la storia di un piccolo caso politico, delle promesse del sindaco Silvia Marchionini al suo partito e del modo in cui, con molta fatica e in extremis, s’avvia a risolverlo. Inizia tutto il 3 giugno del 2015, quando il Consiglio comunale approva il piano delle alienazioni e la vendita del negozio, già oggetto di polemica. Le minoranze sono contrarie, il presidente del Consiglio Diego Brignoli s’astiene, il Pd storce il naso e chiede al sindaco – ottenendola – la promessa che questa vendita sarà l’ultima tra quelle deliberate. Il 10 novembre però la giunta dà “indicazioni al dirigente competente di procedere alla vendita”. Il 7 dicembre viene pubblicato il bando con una base d’asta di 181.300 euro. Nasce un movimento di protesta trasversale che comprende anche parte del Pd. Il 4 gennaio Marchionini ufficializza che non si procederà all’apertura delle buste, ma la gara resta aperta. Il 18 gennaio l’asta si conclude e viene individuato il vincitore. L’assegnazione provvisoria provoca un terremoto politico. Il Pd si lacera e si dimettono capogruppo e segretario cittadino. Seguono giorni di notizie frammentarie, con il sindaco che conferma la volontà di stoppare la vendita, una procedura in “salita”. Stop che arriva con la delibera di oggi alla quale dovrà seguire la determina del dirigente. Solo a quel punto – sempre che agli assegnatari vada bene e non ricorrano per vie legali – si potrà scrivere la parola fine.