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conser vco
VERBANIA – 27.04.2016 – Nessun accordo politico,

mani libere e via al braccio di ferro Verbania-Omegna. La riunione dei sindaci Pd che ieri sera avrebbe dovuto decidere il nuovo amministratore unico di ConSerVco – che si elegge nell’assemblea di venerdì a Palazzo Flaim – è stata infruttuosa. La linea del primo cittadino di Verbania Silvia Marchionini, che punta tutto sull’ingegnere verbanese Alberto Gagliardi, non s’è incontrata con quella del primo cittadino di Omegna Maria Adelaide Mellano, decisa a confermare l’uscente Biagio Bonfiglio.

Uscito di scena Giovanni Battista Margaroli, sono loro due i contendenti alla municipalizzata dei rifiuti. Bonfiglio è colui che ha governato ConSer nell’ultimo difficile triennio, indicato nel 2013 da Mellano e dal sindaco di Cannobio Giandomenico Albertella. Gagliardi è il nome nuovo scelto personalmente da Marchionini come antagonista dell’attuale amministratore, con il quale i rapporti si sono irrimediabilmente guastati dopo i dissidi assembleari del 2015 per il budget e dopo il “caso” delle fatture auto-scontate da Verbania e finite in un contenzioso legale tutt’ora aperto. Contenzioso che sarà il primo nodo che dovrà sciogliere il nuovo amministratore.

Nel braccio di ferro Omegna-Verbania s’è già chiamata fuori Domodossola, che ha le elezioni alle porte e che vuole evitare queste beghe. Il sindaco Mariano Cattrini ieri ha disertato l’incontro e ha annunciato la sua assenza per venerdì. Nei giorni scorsi Marchionini ha teso la mano a Mellano offrendo, in cambio della convergenza su Gagliardi, le dimissioni del presidente del Coub Roberto Gentina, non gradito a numerosi sindaci. La proposta non è stata raccolta e, così, s’è deciso di andare alla conta.

In queste ore i cellulari dei sindaci-soci di ConSer che venerdì dovranno votare sono caldi. Marchionini cerca di fare proselitismo nel Verbano, mentre il compito di lanciare la volata a Gagliardi in Ossola se l’è preso il sindaco di Vogogna e parlamentare Enrico Borghi.

Chi vincerà lo si saprà solo venerdì sera. Di sicuro non vincerà il Pd, che governando tutti i principali centri della provincia gioca questa partita senza rivali. Eppure, senza rivali, è riuscito a dividersi creando una situazione mai successa in passato, cioè che all’assemblea dei soci non si arrivasse con un nome condiviso e concordato.