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STRESA – 04.05.2016 – In tre sull’Aventino

per dire no ai diktat di Verbania e Vogogna. Giandomenico Albertella, Giuseppe Bottini e Filippo Cigala Fulgosi, sindaci rispettivamente di Cannobio, Stresa e Ornavasso, a meno di una settimana dalla tesa assemblea che ha nominato l’ingegner Alberto Gagliardi amministratore unico di ConSerVco esprimono un forte dissenso su quanto accaduto venerdì. Di “troppe anomalie” parla apertamente Albertella. “Alle assemblee del ConSer non si erano mai utilizzate le deleghe per un gentleman agreement tra sindaci – ha spiegato oggi in una conferenza stampa congiunta con i colleghi –; il nuovo amministratore non aveva i requisiti chiesti dal bando di selezione; sono stati decisivi con il loro voto Verbania e Vogogna che hanno ciascuna una causa civile in corso con l’azienda. È per queste ragioni che noi, come la maggior parte dei sindaci, abbiamo abbandonato al momento del voto”.

La fotografia delle divisioni interne emerge dai numeri. Gagliardi è stato nominato con il voto di soli 12 sindaci (di cui 4 per delega): Verbania, Belgirate, Cossogno, San Bernardino Verbano, Varzo, Baceno, Calasca Castiglione, Gravellona, Masera, Montecrestese, Nonio e Vogogna. A sostegno dell’uscente Biagio Bonfiglio si sono schierati Omegna e Casale Corte Cerro. In 5 (Villa, Crevola, Quarna Sotto, Ghiffa e Baveno) si sono astenuti, mentre 26 non hanno partecipato al voto. Sul piano percentuale, naturalmente, ha contato il peso di Verbania (da sola quasi il 33%) ma anche l’assenza di Domo. “I numeri li rispettiamo – ha aggiunto Cigala Fulgosi – ma la forzatura di Verbania e Vogogna è evidente. Per questo motivo d’ora in avanti staremo alla finestra, pur controllando la situazione, e lasceremo che siano questi sindaci a gestire la politica dei rifiuti per tutta la Provincia. E se ci saranno aumenti o gestioni non all’altezza, rivolgeremo a loro le proteste dei nostri cittadini”.

Sullo sfondo di queste turbolenze e del paventato – da alcuni – conflitto d’interessi ci sono i contenziosi legali che Bonfiglio come amministratore di ConSerVco ha aperto contro Verbania e Vogogna. “Verbania ha la vicenda della fattura autoscontata – ha precisato Albertella illustrando i dati forniti ufficialmente da ConSerVco –. Vogogna è stata citata per 80.000 euro di interessi non pagati dal 2007 al 2013. Fin d’ora vogliamo essere chiari e diciamo al nuovo amministratore che eventuali transazioni bonarie dovranno essere sottoposte al voto dell’assemblea. Noi non ci rimetteremo un centesimo”.

Quando parlano di gestione dei rifiuti, i sindaci “dissidenti” si riferiscono anche al piano industriale dell’azienda. “Noi abbiamo alcune idee, anche rispetto alla gara a doppio oggetto che non è mai decollata e che vediamo con preoccupazione – hanno detto all’unisono –. Chiaro che, stante questa situazione, saranno Verbania e Vogogna a dettare la linea e a assumersi le loro responsabilità”.