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facebook generico
VERBANIA – 05.05.2016 – Ormai tutto è social,

anche la politica. Dai tweet di Matteo Renzi – #enricostaisereno fu il capostipite – al recentissimo e beffardo “ciaone” del parlamentare Pd Ernesto Carbone ai referendari no-triv, le forme di comunicazione politica sono sempre più veloci, frenetiche, telematiche. L’abitudine a postare e commentare da Roma s’è propagata contagiando anche la provincia, dove non ce le si manda a dire. Accade da qualche settimana in casa della Lega Nord. È in atto un dissidio interno tra il segretario cittadino Roberto De Magistris e i militanti Marco Malinverno e Fabio Volpe. Il primo rimprovera ai secondi iniziative pubbliche personali non autorizzate e – tramite posta ordinaria – invia una lettera di censura. Questi ultimi rispondono sui social, direttamente o con riferimenti indiretti. “Questo è il MIO gruppo e su questo gruppo scrivo ciò che mi pare! CHIARO??? – digita Malinverno nel gruppo Facebook ‘Lega Nord Verbania – l’onda verde è tornata’ – E se i signori, che di scaldano tanto, hanno la coda di paglia, non è affar mio! Si facciano un esame di coscienza e si vergognino delle porcate che stanno facendo!!! (…). Evidentemente qualcuno si sente il Renzi del Lago Maggiore”.

Ancor più scoppiettante la polemica in casa Pd. L’ingresso in Consiglio comunale di Massimiliano Zappa e Giordano Andrea Ferrari ha ravvivato il dibattito, che dalle e-mail interne è sfociato nel web. Il casus belli è stata la fuoriuscita dal gruppo consiliare di Ferrari, anima socialista nel Pd. Questa sua decisione ha suscitato la reazione di un collega che, per e-mail a tutti, ha espresso alcune considerazioni, alle quali il fuoriuscito ha replicato, sempre tramite social: “Voglio informare che dette frasi virgolettate, maleducate, offensive, grette, non sono mie, ma pura invenzione del ‘…’ che le ha scritte". Nel dibattito s’è poi inserito Zappa – ancora via Facebook – , che ha bollato Ferrari, politicamente parlando, come un “un gatto in tangenziale la domenica pomeriggio quando vanno tutti all’Ikea”. Acida anche la controreplica: “mi sento più un Pumba, un grosso facocero (…). Meglio essere un gatto in tangenziale in politica, che un gatto in tangenziale nella vita reale. (…). Se fossi un gatto dovrei dare addosso ai topolini, invece i topolini li lascio rosicchiare dove vogliono, facendomi da parte mente raggiungono il loro piccolo pezzo di formaggio”. Botta, risposta, contro botta, controrisposta. Il tutto in perfetto stile terzo millennio: social, visibile a tutti e commentabile da tutti. Il detto che “i panni sporchi si lavano in casa” è un po’ demodé.