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DOMODOSSOLA- 05-05-2016- E' stata la legge sulle Imprese Artigianali (Lia) del Canton Ticino al centro del recente Dialogo Economico Italia Svizzera, svoltosi ad Ascona il 4 maggio. Sulla legittimità della legge Lia, Confartigianato aveva già espresso forti dubbi sollevandoli sia alle due Regioni di confine con il Canton Ticino, Piemonte e Lombardia, che al Governo nazionale italiano e all’Unione Europea, chiedendo l’inserimento di tale argomento all’ordine del giorno del Dialogo: “Riteniamo doveroso che la politica italiana ed europea verifichi la legittimità dell’introduzione con la LIA di elementi selettivi e onerosi per le imprese italiane che vanno nella direzione di ostacolare la circolazione delle imprese estere in Canton Ticino, in contrasto con l’accordo bilaterale Unione Europea – Svizzera sulla libera circolazione delle persone entrato in vigore nel 2002” spiegano Michele Giovanardi e Amleto Impaloni, presidente e direttore di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale.

Particolarmente apprezzato da Confartigianato il collaborativo e proficuo confronto con cui si è svolto il Dialogo, nonché l’esplicita duplice richiesta avanzata dalla delegazione italiana, guidata dall’Avv. Amedeo Teti, Direttore Generale per la Politica Commerciale Internazionale del Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Ambasciatore Italiano a Berna, S.E. Marco Del Panta Ridolfi, alla controparte svizzera e al Governo del Canton Ticino: cioè l’avvio immediato di un tavolo tecnico di confronto sulla LIA (per superare gli ostacoli determinati dai requisiti tecnico professionali e gli elevati oneri per le imprese italiane richiesti per l’iscrizione), nonché la possibilità di proroga rispetto alla scadenza, fissata per il 31 luglio 2016, quale termine ultimo per l’iscrizione all’albo LIA: “Confermiamo la volontà di Confartigianato di proseguire nel confronto con gli interlocutori svizzeri per trovare una soluzione a una questione che si sta confermando molto difficile per le imprese italiane che lavorano oltreconfine” commentano ancora Giovanardi e Impaloni “La rilevanza nazionale assunta dalla vicenda, travalicando l’ambito locale, ne ribadisce l’importanza; confidiamo nella buona volontà degli interlocutori per una rapida composizione della vicenda”. Determinante la presenza al Dialogo del Vice Presidente della Regione Piemonte, Aldo Reschigna: “L’attuale situazione LIA rischia di minare il dialogo. La data del primo agosto è troppo vicino e i tempi sono troppo stretti per trovare soluzioni attraverso il dialogo. Dobbiamo avere tempo per lavorare insieme e assieme trovare delle soluzioni”.