VERBANIA – 11.05.2016 – Nella banda erano in cinque.
I tre uomini entravano nelle abitazioni e arraffavano, le due donne nascondevano la merce e facevano il palo. Un meccanismo collaudato, con il gruppo che da Novara – dove sono tutti residenti – raggiungeva in auto (di solito a metà pomeriggio) Vco, Novarese e la provincia di Pavia per darsi al furto in abitazione. Almeno fino a oggi, quando i carabinieri del comando provinciale di Verbania hanno posto fine a questo sodalizio criminale. Dalla tarda mattinata si trovano in carcere, a Novara e Vercelli, Mario Gjoni, 23 anni, di nazionalità albanese; il cugino Holgerson Marceraj, 25 anni; Samoel Hysenaj, 36 anni; la compagna di Gjoni, la 24enne del Nicaragua Maria Mercedes Valerio Salgado, e la 34enne Rosa Di Maio.
Il Nucleo investigativo di Verbania diretto dal maggiore Giovanni Della Sala li ritiene responsabili di 17 tra furti e tentati furti commessi dal 17 marzo al 19 aprile in varie località. La loro attività, così l’hanno ricostruita i militari che proseguono nelle indagini coordinate dal sostituto procuratore Fabrizio Argentieri non escludendo altre accuse, era frenetica. Il 17 marzo un triplice furto a Arona, il 19 un tentativo a Stresa, il 21 un furto a Omegna, il 22 un altro a Stresa. Dopo qualche giorno di “riposo” ecco un’altra raffica: l’8 aprile un colpo a Mortara, il 9 due a Borgomanero, il 16 addirittura quattro a Boffalora, prima di un altro furto a Bellinzago il 18 e di tre ancora a Arona il 19.
La refurtiva di tutte queste scorribande, che non è stata ritrovata, ha un valore di 200.000 euro. I cinque ora attendono in carcere l’interrogatorio di garanzia. E in carcere potrebbero essere raggiunti da altri provvedimenti qualora fossero accostati a altri furti rimasti senza un responsabile.